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Arrigo dunque fece prigione o statica Beatrice, sforzò Goffredo ad uscir a Francia, e il cardinale a chiudersi in Montecassino. E risalito egli stesso in Germania, vi morí l'anno appresso 1056.

Con la vostra sopportazione, monsignore, egli sa tutto. Sa di quale brutale maniera il principe Gisulfo accogliesse le vostre pratiche di mediazione a pro degli Amalfitani a Montecassino; quale invereconda risposta vi mandasse; come foste provocato alle ostilit

Ma non appena Arrigo fu tornato in Germania, i cardinali ed i vescovi spinsero Pasquale a revocare il decreto ed a rompere il suo giuramento; e fra i più zelanti ad indurlo a far questo fu Brunone, che abbandonò Montecassino e fece ritorno nella sua diocesi, dove morì nel 1123. La Chiesa lo santificò nel 1183.

La prima sorse in un ospedale de' vicini benedettini di Montecassino, e dalle tradizioni unite de' greci e degli arabi occidentali, aiutate poi al tempo delle crociate da quello zelo che fece sorger allora in Palestina e in Europa tanti ordini spedalieri, tanti spedali e tante lebbroserie.

Carlomanno, il primogenito del grande eroe franco Carlo Martello, vi vestì l'abito nel 746, ma cambiò poi l'eremitaggio con quello più bello di Montecassino, per sottrarsi alle moleste visite che non cessavano di fargli i nobili franchi, quando si recavano a Roma.

Ci fu un tempo in cui, essendo quest'arte sparita da Roma, si facevano venire artisti da Bisanzio o dalla celebre scuola di Montecassino. Ma le cose cambiarono nel secolo XIII, quando, sotto Innocenzo III e Onorio III, l'arte romana prese un novello impulso. Da allora fino ai nostri giorni, con lievissime interruzioni, l'arte del mosaico si è mantenuta florida sulle sponde del Tevere.

Fu un inglese, certo Ellis, abate di Montecassino e vescovo di Segni, che innalzò questo monumento al suo predecessore. La chiesa di Segni ha inoltre un altro legame con la lontana Inghilterra: fu in uno dei sinodi tenuti in questo sacro luogo che nel 1173 Tommaso di Canterbury fu da Alessandro III beatificato, pochi anni dopo la sua tragica fine. Un'iscrizione del duomo ricorda questo fatto.

Bartolomeo da Montecassino, consacrato abate nel 1318, vi condusse la più scandalosa esistenza; sulla fortezza stabilì un harem di belle ragazze ed i monaci seguirono il suo esempio.

Le sponde del Liri. Invito il lettore ad un'escursione attraverso il paese latino, da Veroli a Casamari, da Isola a Sora e ad Arpino, da Arce ad Aquino, da San Germano a Montecassino, proprio mentre l'Italia centrale pullula di armati, mentre le Romagne hanno scosso il giogo pontificio, mentre gli animi tutti sono preoccupati dalla questione romana.

Ma l'invidia di un prete delle vicinanze di Vicovaro (Varia), scacciò il patriarca da Subiaco; Pelagio tentò un giorno di mandare all'aria quei chiostri col lascivo allettamento di belle ragazze, che ebbe l'impudenza di mandare nelle celle dei monaci; allora Benedetto abbandonò il luogo profanato, dove aveva per molti anni meditato e studiato colla compagnia di tre giovani corvi da lui allevati, e si diresse a Montecassino, dove l'anno 529 fondò il famosissimo chiostro. Ma in Subiaco qualche cosa di lui era rimasto; egli stesso vi aveva lasciato Onorato come suo successore, in qualit