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Al Pioppino non troverai nulla di cambiato, un chiodo, una sedia, una stoffa. Non manca che quella povera donnetta di mia madre, che ho fatto portare laggiù, dove spunta quel cipresso. Era il suo gusto negli ultimi anni di stare alla finestra a vedere il lago; e spero di andare anch'io a mio tempo a vederlo da quel cipresso.

È a un gomito di quella strada che s'incontra una casetta modesta, con uno svelto cipresso innanzi, e sotto si stende il lago irto per buon tratto di canne fragili; angolo pittoresco, riprodotto migliaia di volte da sapienti e da timidi pennelli. Andremo un giorno a vedere quei paesi laggiù! disse Loredana, indicando i gruppi di case sulla sponda veronese. Voglio veder tutto il lago.

[Nota 47: In altro canto: Sette fratelli come sette abeti. Anco dai Greci moderni l'uomo è paragonato spesso ad un albero alto e diritto, come sarebbe il cipresso. Una canzoncina nuziale albanese, raccolta da G. JUBANY (Trieste, 1871, p. 109), dice della sposa: Ha la statura come il cipresso. Nel Libro dei re di Firdusi questo paragone è frequentissimo. Homme grand comme un pin du dèsert, comme un sapin du marais. Vedi Kalevala, runo 48 (traduz. di L. L

Per quanto umile e goffa nella sua struttura di pasticcio mal riuscito, tuttavia all'indulgente raggio della luna anche quel vecchio rudere di casa colorata, chiusa tra un cipresso da una parte o un gran ciuffo di oleandri dall'altra, aveva la sua modesta poesia. Ohe, Flora... gridò Ezio, intonando il deh vieni alla finestra del Don Giovanni.

L'oratorio venne parato di lugubri arazzi; ghirlande di cipresso coronavano la facciata del piccolo tempio, e la via che menava a quella era pur tutta sparsa di cipresso e di fiori; tutta la famiglia abbigliata a gran lutto assistè, secondo il pio costume, alla cerimonia, ed invano si era pregata Rosina di non intervenirvi.

50 Quando pur vede che 'l pregar non vale, di partirle per forza si dispone: leva di mano ad amendua il pugnale, ed al piè d'un cipresso li ripone. Poi che ferro non han più da far male, con prieghi e con minaccie s'interpone: ma tutto è invan; che la battaglia fanno a pugni e a calci, poi ch'altro non hanno.

L’entrata del Debir era chiusa da una porta a due battenti e fatta di legno d’olivo selvaggio, scolpita ed indorata come l’intonaco dei muri. Una porta uguale chiudeva l’entrata dell’Hechal però in questa i soli battenti erano di legno d’olivo: le tavole erano di legno di cipresso e ciascuna banda era formata di due pezzi che si ripiegavano e si volgevano sopra arpioni d’oro massiccio.

58 Io non vi so ben dir come si fosse: la spada andò a ferire in un cipresso, e un palmo e più ne l'arbore cacciosse: in modo era piantato il luogo spesso. In quel momento il monte e il piano scosse un gran tremuoto; e si sentì con esso da quell'avel ch'in mezzo il bosco siede, gran voce uscir, ch'ogni mortale eccede.

15 Ho notizia d'un'erba, e l'ho veduta venendo, e so dove trovarne appresso, che bollita con elera e con ruta ad un fuoco di legna di cipresso, e fra mano innocenti indi premuta, manda un liquor, che, chi si bagna d'esso tre volte il corpo, in tal modo l'indura, che dal ferro e dal fuoco l'assicura. 16 Io dico, se tre volte se n'immolla, un mese invulnerabile si trova.

La cappella di san Tommaso dei Cènci nel giorno dieci di agosto compariva parata a lutto: lungo le pareti pendevano lugubri gramaglie: da per tutto si vedevano ghirlande di fiori intrecciate con rami di cipresso: sette sepolcri di marmo nero scoperchiati aspettavano i morti, a guisa di bocche co' labbri aperti ansiose di bevanda: avevano tutti una iscrizione medesima, ed era questa: Mors parata, vita contempta .