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Mi sentii vacillare... mi pareva di guardare nel fondo d'un precipizio... mi sentivo attratto dal vuoto... i capelli mi si drizzavano sulla fronte... Credo che essa abbia avuto paura, perchè mi posò una mano sul ginocchio, chiedendomi con inquietudine: Che cosa avete? Mi sento morire!... risposi.

Roberto Fenoglio proseguì volgendosi all'amico Magnasco: Io te lo ripeto, che colpa ci ho? Stanotte tu mi cogli alla sprovveduta, mi tiri un colpo a bruciapelo, chiedendomi di renderti servizio presso la tua signora cugina.... Io casco dalle nuvole.... Non so risponderti... non so dirti, spiattellarti la verit

Fui interrotto nelle mie rapide osservazioni dalla buona Mansueta che, viste schiuse le imposte, si era affrettata a prepararmi il caffè e me lo porgeva, fumante e profumato, chiedendomi come avessi passata la notte. Chiesi subito del curato: stava cantando messa.

Ma Lidia con un cenno della mano li tranquillò, continuando in pari tempo: Sergio è venuto nella certezza della mia colpa in séguito a un fatto molto semplice: io ho ricevuta ieri una lettera, della quale non ho creduto di riferire il senso, perchè non potevo supporre vi si annettesse un significato così grave e insultante.... Sergio ha spiato però dove io posassi il foglio, e durante la notte ha aperto il cassettone, ne ha levata la chiave dello scrigno, ha aperto lo scrigno, e s'è impadronito della lettera.... Io era coricata e dormivo: egli è venuto a svegliarmi, chiedendomi conto di quelle poche righe, e siccome io, offesa dalla domanda, mi son rifiutata di dargli spiegazioni, il signore mi ha minacciata d'uno scandalo, di non so quale scandalo.... Peggio ancora, continuando io a rimanere muta, Sergio mi ha preso pel braccio e me l'ha stretto in modo che.... ecco, ne porto i segni.

Il Generale Garibaldi nelle memorie inedite, di cui per somma cortesia volle farmi copia, a questo modo discorre intorno a siffatto particolare: «al far del giorno io aveva davanti a me un soldato francese di cavalleria inginocchiato chiedendomi la vita. Io lo confesso comecchè poca cosa fosse l'acquisto di un prigioniero, me ne rallegrai, ed augurai bene della giornata. Era la Francia inginocchiata facendo ammenda onorevole per la vergognosa condotta dei suoi governantiCi vorrebbe altro per la Francia se volesse fare ammenda per tutte le sue vergogne! tale le consente la indole superba solita a coprire le antiche con le nuove vergogne: umiliata si umilia, ma bisogna che prima ne tocchi, e di molte: ora la perdita di un prigione non era capace ad esercitare tanta virtù; vuolsi piuttosto considerare non dirò l'abiettezza, bensì la ignoranza del soldato francese comune a troppo grande parte di loro, imperciocchè quel pauroso supplicare mercede da altro non poteva partirsi eccetto dalla credenza, che barbari e atroci noi altri le leggi di guerra anzi quelle della umanit

No, ma chiedendomi la causa di questo tuo carattere chiuso chiuso, così differente dal mio. Allora io gli ho sfilato un bel panegirico; gli ho detto che tu sei più buona, più amabile, più amorosa di me e che hai il solo difetto di nascondere le tue qualit

Mi accolsero colla solita benevolenza, chiedendomi scusa d'avermi incomodato; ma conoscendomi compiacente e gentile, le signore mi pregavano di accompagnarle in un sito deserto della montagna, essendo il signor Nicola impedito, e non osando avventurarsi sole con Martino in quei greppi.

No; vi è noto come io asserissi sempre essere stata pagata per lunghi anni da suo padre; ei forse ha creduto fare abbastanza per me, non chiedendomi conto alcuno aggiunse con qualche amarezza: ma poichè ignora ogni cosa, non è colpevole; mi duole soltanto che allora io non potei far vivere Gabriella che ristrettamente.... Voi lo sapete, non fu se non dopo la morte di mio marito, che ricuperai tutto il mio.

Stavo chiedendomi la ragione di quella corsa, quando ho osservato una cosa strana. I buoi ai gridi dei due uomini hanno cessato dal pascolare, levando il muso come per ascoltar meglio; poi si sono messi in cammino, lentamente, senza fretta, da bestie che sanno il fatto loro, ruminando per non perdere il tempo.

Non m'era mai venuta questa idea tanto ovvia, che gli Yves potevano partire; mi pareva che tutto dovesse continuar sempre così. Credetti che si avvedesse dell'effetto delle sue parole e che cercasse mitigarlo chiedendomi finalmente, in tono sommesso, dove avessi udita la sua voce. Questa domanda così semplice mi recò infatti, in quel momento, dolcezza infinita. In sogno risposi.