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All'alba i campioni dell'altare e del trono suonarono a raccolta, ma ci vuol altro per mettere insieme quei coraggiosi adoratori del fiasco italiano, una parte stanchi dalla marcia forzata da Roma a Viterbo e della vergognosa scappata degli altri dal Ciminio.

La cronaca del tempo segnala l’epoca della pace del 1748, come l’epoca vergognosa in cui cominciò a manifestarsi, per Luigi XV, il disprezzo generale, che non fece che accrescersi ogni più.

Poeta fui, e cantai di quel giusto figliuol d'Anchise che venne di Troia, poi che 'l superbo Ilion fu combusto. Ma tu perche' ritorni a tanta noia? perche' non sali il dilettoso monte ch'e` principio e cagion di tutta gioia?>>. <<Or se' tu quel Virgilio e quella fonte che spandi di parlar si` largo fiume?>>, rispuos'io lui con vergognosa fronte.

Ella si trovò in mezzo a forse venti giovinette, poveramente vestite, delle quali la maggior parte, senza por mente a lei, si sbandarono di subito per la cameraccia terrena, ove solevano spassarsi per un'ora, dopo il desinare, prima di tornarne alla scuola o a' lavori. Due o tre di quelle cominciarono a fissarla curiose, a bisbigliar tra loro; ella restava in un angolo tutta sola e vergognosa.

Minghetti e Visconti Venosta, che avevano stipulato la vergognosa convenzione di rinuncia a Roma, e Ricasoli, che vi mandava Tonello per trattative col papa al quale si pagavano gli interessi del debito pontificio, cadevano sotto la pubblica indignazione e la reggia doveva ricorrere al suo parafulmine affidando il governo a Rattazzi.

E il suo cuore si fece amaro, come amaro è il cuore di ogni donna che ama un uomo più giovane di lei. Ella sentiva i suoi trentotto anni come una piaga vergognosa. A volte, quando egli la guardava, ella con un piccolo singhiozzo nervoso, gli copriva gli occhi colle mani. Non guardarmi, non guardarmi! Egli allora, ridendo, le scostava la mano: Ma perchè, fantastico amor mio?

Poeta fui, e cantai di quel giusto figliuol d’Anchise che venne di Troia, poi che ’l superbo Ilïón fu combusto. Ma tu perché ritorni a tanta noia? perché non sali il dilettoso monte ch’è principio e cagion di tutta gioia?». «Or se’ tu quel Virgilio e quella fonte che spandi di parlar largo fiume?», rispuos’ io lui con vergognosa fronte.

Imilda non ascoltò più, ed aggrappandosi ai gradini, discinse le chiome, le scompose, con quelle si velò il volto per pudicizia, poi ancora, ma più rassegnata, scongiurò: E se vuoi mandarmi la morte, fa che non sia vergognosa!"

Gli abbracciamenti, i baci, e i colpi lieti Tace la casta Musa, e vergognosa. TASSONI, Secchia Rapita. PLINIO, Stor. Nat. lib. 16. cap. 4. Poichè si vide il traditore uscire Quel che avea prima immaginato invano, O da se torlo, o di farlo morire Nuovo argomento immaginossi, e strano. ARIOSTO, Orlando Furioso.

Poeta fui, e cantai di quel giusto figliuol d’Anchise che venne di Troia, poi che ’l superbo Ilïón fu combusto. Ma tu perché ritorni a tanta noia? perché non sali il dilettoso monte ch’è principio e cagion di tutta gioia?». «Or se’ tu quel Virgilio e quella fonte che spandi di parlar largo fiume?», rispuos’ io lui con vergognosa fronte.