United States or Ghana ? Vote for the TOP Country of the Week !


Come avesse, non so, tanto sofferto di tenerlo nascosto in quella veste; ch'immantinente che lo mostra aperto, forza è, ch'il mira, abbarbagliato reste, e cada come corpo morto cade, e venga al negromante in potestade. 56 Splende lo scudo a guisa di piropo, e luce altra non è tanto lucente. Cadere in terra allo splendor fu d'uopo con gli occhi abbacinati, e senza mente.

E, ricominciato a pregare da capo, tanto ferno ch'il patrone, ch'immobile stava e a pena gli occhi pregni di lacrime da dosso levar gli poteva, quasi di se stesso vergognandosi, cominciò a commemorare le cose passate e, aducendo me per testimonio, l'abracciava e baciava..., REPETITORE. Alla barba nostra!

DON IGNAZIO. Ci ho tanto pensato ch'il pensiero pensando s'è stancato nell'istesso pensiero. SIMBOLO Che sapete se vostro fratello se ne contenta, o vostro zio che vi vol maritar con una figlia de grandi de Ispagna? Poi, povera e senza dote!

6 Spinge l'augello: e quel batte l'ale, che non l'avanza Rabican di corso. Del palafreno il cacciator giù sale, e tutto a un tempo gli ha levato il morso. Quel par da l'arco uno aventato strale, di calci formidabile e di morso; e 'l servo dietro veloce viene, che par ch'il vento, anzi che il fuoco il mene.

1 Fra quanti amor, fra quante fede al mondo mai si trovar, fra quanti cor constanti, fra quante, o per dolente o per iocondo stato, fer prove mai famosi amanti; più tosto il primo loco ch'il secondo darò ad Olimpia: e se pur non va inanti, ben voglio dir che fra gli antiqui e nuovi maggior de l'amor suo non si ritruovi;

62 Oh troppo cara, oh troppo eccelsa preda per barbare genti e villane! Oh Fortuna crudel, chi fia ch'il creda, che tanta forza hai ne le cose umane, che per cibo d'un mostro tu conceda la gran belt

Quasi fiamma che SERRA angusto luoco, s'avvien che per uscir via si procacci, ondeggia intorno, e par ch'il tutto abbracci, e gli è di largo van lo spazio puoco; del tuo molto valor ristretto il fuoco, pur vince di fortuna i duri impacci, e tra gli orrori, le catene e i lacci risplende , ch'altrui non sembra un giuoco.

C. Chiara cosa è, ch'il Sole, la Luna, Venere, Marte, Gioue, Saturno hanno tutti vna certa diuinit

Sia dunque questa mia fatica per abbozzatura dell'imagine, lasciando ch'altri gli donino li perfetti colori e ultimi lineamenti, bastandomi assai far ufficio di cote e ch'il mio pensiero si drizzi a segno di servire in alcun modo il gran zelo di Vostra Eccellenzia. Alla quale, facendo umilissima reverenza, me l'inchino. Dalle carceri di Vicaria, oggi a 10 di luglio 1613.

CECA. Come che non lo sapete? RITA. Dirotelo. Io mi maritai, son giá parecchi anni, e il signore nostro lo mandò in non so che sua bisogna forsi un mese doppo ch'io el tolsi; e, d'allora in qua, mai piú non l'ho veduto e temo ch'il sia piú tosto morto che no. Questo è el premio, sorella, che si acquista in servire i signori.