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Folco si chiuse nel suo studio; era annientato dalla rivelazione. Riudì all'orecchio il ritornello d'Ariberto: «La donna vuole un padrone: un pa-dro-neGioconda l'aveva trovato: egli, Folco, non era capace di far da padrone; egli era un pover'uomo, un letteratoide, un ambizioso andato a male. Rise beffardamente. Chi sa? disse ad alta voce. Chi sa ch'io non sia capace di far da padrone?

Il capo dei masnadieri aveva rallentato sensibilmente la stretta delle sue mani nel pronunciare queste parole; Rosen annientato da tanta avversit

Arrivarono senza schiudere le labbra. Sarah fermò il dottore al varco, nell'anticamera, e lo chiamò per visitare la sua padrona, la quale, dal mattino passava da sincope in sincope. Il principe andò a gittarsi sur un canapè nel suo gabinetto, annientato dalle emozioni.

Si rovesciò sulla seggiola come annientato, torcendo fra le dita convulse il foglio, mentre la bocca gli si raggrinzava agli angoli e gli occhi si empivano di lacrime. Soffriva spaventosamente ed era da quasi un mese che aveva il cuore straziato.

Non sapeva bene contro chi avrebbe tratta quella vendetta; il marito era annientato, Maria era morente, ma nonostante, il suo cuore arido si rallegrava al pensiero della vendetta.

Staccando alfin la mia bocca dalla tua bocca satolla, vedo oh terrore! la Notte vorace salire verso le nostre labbra... la Notte, divoratrice eterna di speranze e d'oro solare!... Un giorno!... Ecco ancora tutto un gran giorno annientato!... Salvami, bel Destino!... mio Destino che amo!... Il Torrente millenario.

La Serenissima, fatta vegliarda, largheggiò per troppa debolezza in autonomie, in franchigie e donativi a benefizio de' suoi soldati di mestiere, ed apparecchiò fatalmente a medesima ed alle istituzioni militari quella rovina che, in altri tempi, aveva annientato il vigore delle colonie legionarie di Roma.

Un giorno il signor Dogliani gli disse: Se quest'anno non passi gli esami, debbo toglierti la sottana, e si perde il benefizio, che omai è la nostra sola ricchezza. Queste sono le consolazioni che mi dai. E c'era una tale sfiducia e tanta amarezza in quelle parole, che Vincenzo se ne sentiva annientato; lui che aveva creduto di poter essere il sostegno della famiglia.

Ne sei certo? gli chiese ella, duramente, come nella prima sera del loro amore. Ne sei certo? Non lo so rispose lui, annientato, ricadendo sul banco. Addio, Giovanni! ella disse, innanzi a lui, pallida come una morta. Non te ne andare, non mi lasciare! e tese le mani per rattenerla. Ella si trattenne in piedi, innanzi a lui. Si vedeva che non aveva la forza di fare un passo.

E stese di nuovo la destra, cui il principe si astenne dallo stringere. Conte Alessandro di Lavandall sclamò egli infine di una voce lenta e cavernosa avevate desiderato di conoscere il mistero della mia vita. L'avete conosciuto; l'avete visto. Fratello mormorò il conte mettendosi le mani sul volto io ne sono annientato.