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Dante Bertelli, professore di anatomia a Padova, gi

Niente di più facile che provvedervi e sguainando la sua daga cominciò a tagliare a pezzi il cadavere. Quando ebbe terminata tale anatomia ognun di voi, ora disse prenda uno di questi pezzi, lo nasconda sotto la toga e vada a gettarlo nel Tevere. Prima di domattina, i mostri marini avranno dato degna sepoltura a questi avanzi del fondatore di Roma. Che te ne pare, Cencio?

Ch'essendo stato detto dal divin Platone e da altri dottissimi filosofi esser cosa di natura che una parte di oro puro a peso vaglia per dodici di fino argento e dodici di argento per una di oro, io credo che a ciò non sará da persona alcuna opposto; e, quando fosse contradetto, fa di bisogno che il contradicente sia piú profondo di scienza che Platone e gli altri filosofi, quali confermano tutto ciò esser vero, overo ch'egli abbia fatto sottilissima e diligentissima anatomia di essi preciosi metalli.

Materia di lungo discorso sarebbe il voler parlare all'Italia della divisione suaccennata; ed importerebbe una anatomia lunghissima delle qualitá costituenti il genere classico e di quelle che determinano il romantico. A me non concede la fortuna tempo forze sufficienti per tentare una siffatta dissertazione, perocché il ripetere quanto hanno detto in ciò i tedeschi non basterebbe.

Questo quadro gli fu ispirato da un sentimento di riconoscenza per il medico Tulp, professore di anatomia ad Amsterdam, il quale lo protesse nella sua giovinezza. Il Rembrandt rappresentò il Tulp coi suoi discepoli aggruppati intorno a una tavola sulla quale è disteso un cadavere nudo con un braccio sparato dal coltello anatomico. Il professore col cappello in capo, ritto, mostra colle forbici i muscoli del cadavere ai suoi discepoli, e spiega. Dei discepoli alcuni sono seduti, altri ritti, altri chinati sul cadavere. La luce che vien da sinistra a destra, illumina i volti e una parte del corpo morto, lasciando nell'oscurit

Due brutte parole, che sanno di clinica e di anatomia in una volta sola, con cui noi altri medici giudichiamo brutalmente tutta una rivoluzione fisica, morale, intellettuale, che trasforma una fanciulla in una donna; tutto un poema di virtù nuove e di nuovi vizi; di impeti passionati e di languori ineffabili, di desiderii senza forma, e di amori senza amanti; tutto un caos incomposto, titanico, che domanda al cielo un creatore, agli angeli una voce che dica: tu sarai una madre; o all'inferno un grido, che esclami; tu sarai un demonio.

Il cavaliere era un partigiano accanito del patriziato; il medico, un conoscitore del magnetismo in voga, uno spregiudicato giudice di Mesmer e di Cagliostro, un fanatico nemico dei sistemi che i clinici dotti ed i mediconzoli ignoranti si palleggiavano, un medico di una certa cultura, che di tutto discorreva un poco: di fisio-chimica, di anatomia, di malattie correnti e fin di quelle febbri putride che dominavano in Sicilia mentre egli settimanalmente chiacchierava, e che dominarono ancora dell’altro ed infierirono nell’anno seguente.

Filippo, veramente, avrebbe preferito di studiare anatomia, e mettere in carta le sue lezioni di quel giorno; ma come cavarcela onestamente da un amico che viene a posta da noi per leggerci una tragedia e domandarci il nostro riverito parere? Questo supplizio non è egli forse, e in prima riga, tra gli obblighi della vera amicizia?