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Ella indossava un vestito di merletto nero, non aveva altro che due perle agli orecchi, e in testa un grande cappello Rembrandt, dalla tesa spiovente, coperto di lunghe penne di struzzo.

Un'alluvione strana di cenci e di miseria si spingeva fin contro il superbo palazzo del Bramante, ch'è la sintesi pura e maravigliosa del gusto estetico del Rinascimento: e da quei cumuli di straccerie, quasi impelagati danteschi, sporgevano il busto lercio, troppo intonato con la merce loro, i mercanti di tutte quelle sozzure pittoresche, con certi tipi astuti, insinuanti, con quelle impronte secolari della stirpe semitica, che ricordavano le acqueforti del Rembrandt.

V'è ancora nel Museo di Rotterdam una bella testa del Rembrandt; una scena di briganti del Wouwermam, gran pittore di cavalli e di battaglie; un paesaggio del Van Goyen, il pittore delle spiaggie morte e dei cieli plumbei; una marina del Backhuizen, il pittore delle tempeste; un quadro del Berghem, il pittore dei paesaggi ridenti; uno dell'Everdingen, il pittore delle cascate d'acqua e delle foreste; ed altri quadri italiani e fiamminghi.

Quando si dica che questo quadro fa dare in uno scoppio di risa, se ne dice tutto quello che è utilmente dicibile. Questo Steen è, dopo il Rembrandt, il più originale pittore di figure della scuola olandese; è uno di quei pochissimi artisti che, una volta conosciuti, siano o non siano consentanei alla nostra indole, si ammirino come grandi o si ritengano degni soltanto dei secondi onori, non importa: rimangono impressi, fitti, immobili nella nostra mente per tutta la vita. Dopo aver visto i suoi quadri, non è più possibile vedere un ubriaco, un buffone, uno sciancato, un mostriciattolo, una faccia deforme, una smorfia ridicola, un atteggiamento grottesco, senza ricordarsi di qualcuna delle sue figure. Tutte le gradazioni, tutte le goffaggini dell'ubriachezza, tutto quello che v'è di grossolano e di sguaiato nell'orgia, la frenesia dei piaceri più bassi, il cinismo del vizio più volgare, le buffonate della canaglia più sfrenata, tutte le più bestiali emozioni, tutti gli aspetti più ignobili della vita della bettola e del trivio, ei li ha ritratti colla brutalit

Ribellarci contro la tirannia delle parole: armonia e buon gusto, espressioni troppo elastiche, con le quali si potrebbe facilmente demolire l'opera di Rembrandt e quella di Goya. 7. Spazzar via dal campo ideale dell'arte tutti i motivi, tutti i soggetti gi

Appena ha oltrepassato la soglia, vede una piccola sala piena di gente immobile e silenziosa, entra, e si trova nel penetrale più sacro del tempio: a destra ha la Ronda di notte del Rembrandt, a sinistra il Banchetto della guardia civica del Van der Helst.

Dalla Plantaadije, passando su parecchi ponti, e fiancheggiando diversi canali, si arriva sulla grande piazza del Boter Markt, dove c'è una statua gigantesca del Rembrandt e l'ufficio del consolato italiano. Da questa piazza si va al quartiere degli Ebrei che è una delle meraviglie di Amsterdam.

E così tutti i pittori olandesi furon coloristi potenti, Rembrandt il primo.

Il Van Ostade, chiamato il Rembrandt della pittura intima, poichè imitò dal grande maestro l'arte potentissima del chiaroscuro, delle sfumature delicate, della trasparenza delle ombre, della ricchezza del colorito, ci ha due quadretti che rappresentano l'interno e l'esterno d'una casa rustica, con figure; pieni tutti e due di poesia, malgrado la volgarit

Del resto, ognuno vuol dir la sua; ma chi sa che il Rembrandt se potesse leggere tutte le pagine che si sono scritte per spiegare le segrete intenzioni della sua pittura, non darebbe in uno scoppio di risa!