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Aggiornato: 24 maggio 2025


Quando lo domandai al profumiere e dissi ch'io non avevo piú d'un bolognino, cominciò a dire ch'io non avevo tenuto a mente e che Gherardo doveva aver detto un bossol d'onguento da rogna: ché n'aveva bisogno; ché sapeva che non usava zibetto.

Il secondo invece era alto, scarno, di colorito bruno occhi grandi ma stupidi, lineamenti insignificanti colle labbra, le palpebre e le sopracciglie tinte d'azzurro, le unghie delle mani tinte di zafferano e la pelle unta di grasso di cammello mescolato a zibetto che tramandava un profumo fortissimo.

SCATIZZA. A trovare il mio grimo. CRIVELLO. Gli è passato di qui or ora. SCATIZZA. Dove è andato? CRIVELLO. In qua . Viene, ché 'l trovaremo. Eh viene! ché t'ho da contare una facezia, che m'è intervenuta con la mia Caterina, la piú bella del mondo. SPELA servo di Gherardo, solo. Può esser peggio al mondo che servire a un padron pazzo? Gherardo mi manda a comprare il zibetto.

SPELA. Ed io ho a comprare il zibetto a quel pazzo del mio. LELIA da ragazzo sotto nome di FABIO e FLAMMINIO giovene innamorato. FLAMMINIO. Gli è pure una gran cosa, Fabio, che, in fino a qui, non abbi potuto cavare una buona risposta da questa crudele, da questa ingrata d'Isabella.

Voglio primeramente che a grande contento siati lo gire non pur de fini e strafoggiati panni ma de costumi e gesti lascivi ornato, perfumarti le mani, lo viso, le labbra, li capelli sovente di zibetto, muschio ed altri unguenti con acque di grato odore, sforzarti di sapere ogni arte, ogni astuzietta con qualche simulata invenzione di farti o pur conservarti grato a la tua madonna, non perdonar a la borsa in feste, danze, conviti, notturne, mattinate, e qualche dono per truzzimani a lei celatamente dricciato.

FILACE. I legni vecchi ardono piú volentieri e senza fumo. MANGONE. Sia benedetto Iddio, ché son uscito da quel fastidio: mi facea spender un tesoro per comprar muschio, zibetto e profumi.

LIMERNO. Io so che i fabbri trattano solamente cose da fabbri: laonde parrebbemi cosa disusata e nova veder Merlino far altro che mangiare. «Tractant fabrilia fabri». HORAT. MERLINO. Io so ben far altro ancora. LIMERNO. Credolti troppo; ma che ne facci testé la prova, non molto mi cale. MERLINO. Perché cosí? LIMERNO. Vi faressi sentire d'altro che zibetto e acqua nanfa! MERLINO. È cosa naturale.

GHERARDO. Perché? SPELA. Perché giá cominciate a fare a suo modo. Le brache saran pur le sue. GHERARDO. Vanne alla buttiga di Marco profumiere e comprami un bossol di zibetto, ch'io voglio andare in su l'amorosa vita. SPELA. I denari ove sono? GHERARDO. Eccoti un bolognino. Va' presto. Io m'avvio a casa. SPELA servo e SCATIZZA servo di Virginio.

Si importa qualche poco di tessuti, filati, commestibili, e si esportano pelli, cera, avorio, zibetto, poco grano, burro, madreperla, gomma, caffè, prodotti tutti che provengono con carovane dall'altipiano etiopico, e bene spesso molto dall'interno.

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