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Aggiornato: 10 giugno 2025


Il conte Zaccaria, gonfio e pettoruto pel bel successo della sua Uscocca, aveva annunziato come cosa sicura a' suoi ospiti che il primo sarebbe stato il gondolino rosso N. 6 a poppa del quale vogava il suo Tita Oliva.

Si sa quel che dura l'energia degli uomini deboli. È uno scatto e nulla più. Stupiti essi medesimi del loro insolito vigore, ripiombano tosto nell'irresolutezza e nell'indolenza di prima. Così avvenne al conte Zaccaria. La tarda severit

Adagio, Biagio ripigliò il conte Zaccaria. Il matrimonio d'un Bollati non è faccenda da risolversi su due piedi, e cinquant'anni addietro avrebbe voluto entrarci il Serenissimo.... E le prime famiglie del patriziato sarebbero venute a offrirci le figliuole esclamò la signora Chiaretta.

Terminando con questo l’annua rassegna dei digiuni, ci sia concesso di esprimere la speranza che Dio voglia in un avvenire non lontano, adempire la promessa ch’egli fece al popolo d’Israele per bocca del profeta Zaccaria colle seguenti parole: «Così disse il Dio Sabaóth: il digiuno del quarto mese (17. Tamuz), quello del quinto (9. Ab), quello del mese settimo (3. Ellul), e quello del decimo (del quale parlammo ora) saranno per la famiglia di Giuda giorni di giubilo, di allegria e di festa: amate però la verit

Era forse in vista di queste ricchezze future che il conte Zaccaria, nonostante i suoi rigidi principii sull'integrit

Don Luigi s'inchinò in segno d'assenso, e promise al conte Zaccaria di uniformarsi interamente a' suoi desiderii. Proprio un asino don Luigi non era; aveva un certo bagaglio di cultura classica e aveva scritto in gioventù un panegirico di San Luigi Gonzaga, lodato dal Padre Cesari.

Avete visto mai, verso la chiusa d'un ballo o d'una pantomima spettacolosa, la reggia del tiranno, il castello dell'oppressore, la prigione della vittima cader giù a pezzi, finchè, a un dato segnale, succede l'ultimo scroscio e la luce elettrica accesa in buon punto scende dall'alto a rischiarar le rovine? Questo è quello che accadde, lasciando stare la luce elettrica, del maestoso edifizio Bollati. Il segno dello scroscio finale fu dato dalla morte del conte Zaccaria. Allora non ci furono più riguardi, e gli avvocati ricevettero dai loro clienti l'ordine di proceder negli atti a passo di carica senza lasciarsi smuovere da sollecitazioni o da preghiere di nessuna specie. Terribile fra tutti i creditori era il marchese Ernesto Geisenburg-Rudingen von Rudingen piombato dalla Moravia a far valere le ragioni della consorte, che per la malferma salute non aveva potuto accingersi al viaggio. Il marchese Ernesto, al quale una cura dietetica aveva fatto perdere alquanto della sua corpulenza, s'era risolto a riprendere il servizio militare e veniva di guarnigione in Venezia per invigilar coi propri occhi la liquidazione dell'eredit

Gli ospiti di minor riguardo erano vittime del lugubre buon umore di S. E. il conte Zaccaria.

Zaccaria Papa su i primordi del sacerdozio sfidato degli aiuti franchi si umilia a Liutprando, che stanco anch'egli dalle fatiche, e rotto dagli anni per ottenere pace concede al Papa i patrimoni della Sabina, di Narni, di Osimo di Ancona, e la Valle grande nel territorio di Sutri con altre grazie non poche; e promette sospendere la guerra contro Ravenna.

In breve la cosa passò per tutte le bocche, e in cucina si discusse gravemente se si doveva o no metter sull'avviso Sua Eccellenza Zaccaria e Sua Eccellenza Chiaretta.

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