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Aggiornato: 10 giugno 2025


E per più giorni la Gazzetta privilegiata di Venezia ebbe da registrare con parole di sentito encomio gli atti munifici di S. E. il conte Zaccaria Bollati, degno erede di un nome illustre. Il conte Zaccaria si fregava le mani sentenziando: I Bollati sono sempre i Bollati. Alla quale affermazione sior Bortolo sorrideva, ma meno seraficamente di una volta.

In quel recinto sacro alle Muse il contino Leonardo trovò subito oneste e liete accoglienze, soprattutto dal corpo di ballo. Infatti le pudiche allieve di Tersicore avevano troppa stima del conte Zaccaria da non far buon viso al suo nobile erede, il quale mostrava le migliori disposizioni a seguir gli esempi paterni.

Il gastaldo aveva sentito risvegliarsi a un tratto le sue viscere di zio, e strappandosi i capelli per la disperazione era corso da S. E. il conte Zaccaria a dirgli ch'egli era un uomo rovinato, che non avrebbe potuto sopravvivere al disonore della famiglia, reggere al pensiero che un colpo simile gli venisse da un nobil uomo Bollati. A chi la mariterebbe adesso la sua nipote?

Prender la difesa dei Bandiera? Nella sua posizione? Mentre si tenevano tali discorsi sul conto dei Bollati e dei Rialdi, il nobiluomo Zaccaria, tornando a casa con la nuora, giudicava severamente le cariatidi del Caffè Suttil. Quella è gente buona da mettere in museo egli diceva gente che non capisce i tempi, come la povera Chiaretta.... E poi tutti rovinati, sai, tutti, senza eccezione....

La contessina Maddalena Bollati, figlia primogenita delle loro Eccellenze Zaccaria e Chiaretta, s'era sposata due anni addietro, uscita appena dalle Salesiane, col signor marchese Ernesto Geisenburg-Rudingen von Rudingen ufficiale degli ussari, possessore di molte terre e castella in Moravia. Matrimonio levato a cielo dagli uni, aspramente censurato dagli altri, tanta è la variet

Il conte Zaccaria, in fondo, aveva per la campagna la stessa passione di sua moglie, ma non voleva dirlo, e si dava l'aria d'intendersene di agricoltura, e ne sballava di grosse col fattore e col gastaldo, i quali, pur mostrando di ascoltarlo con deferenza, si prendevano gioco di lui.

La regata doveva cominciare alle cinque pomeridiane, ma fin dalle quattro il piano nobile del palazzo formicolava di dame e di cavalieri, e il conte Zaccaria col pomposo genero a fianco conduceva in giro per l'appartamento tre o quattro austriaci d'alto affare, duri, impettiti, coperti di decorazioni. Era un bel palazzo davvero quello ch'egli mostrava a' suoi ospiti, uno di quegli edifizi maestosi e leggiadri ad un tempo di cui gli architetti moderni hanno perduto il segreto. Stile del classicismo avviato alla decadenza, lo dicono le Guide, e ne attribuiscono la costruzione al Sansovino o a uno dei suoi discepoli. Cinquant'anni fa, esso era anche uno dei pochi palazzi veneziani che nell'interno serbassero il carattere primitivo. Dalle travi dello spazioso androne pendevano due grandi fanali che avevano gi

Alla fine il suo signor padre si decise a dargli un precettore, e la scelta cadde sopra un sacerdote di nome don Luigi, al quale il conte Zaccaria, nell'affidargli l'educazione del giovinetto, tenne questo notevole ragionamento: Grazie al cielo, Leonardo non ha bisogno di guadagnarsi da vivere, non deve far l'avvocato, il medico, l'ingegnere, , Dio guardi, il professore.

I gondolini 5 e 7 si disputavano il quarto premio, gli altri, ormai disperati di riuscire, venivano dietro lentamente a grande distanza. Non è deciso nulla disse il conte Zaccaria facendo di tutto per nascondere il proprio dispetto. Rider

Sua Eccellenza Chiaretta, che prendeva sei tazze di cioccolata al giorno, deliberò di sacrificarne una, e il conte Zaccaria, sempre fermo nell'idea di lasciare intatto il patrimonio al figliuolo, immolò sull'altare della famiglia un bicchierino di curaçao, ch'egli soleva centellare dopo colazione.

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