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Aggiornato: 2 giugno 2025
Ah! io incresco a tutti, e a me stessa.... Chi è che piange? Gismonda, dimmi, chi piange?» «La madre vostra.» «Perchè?» «Voi avete desiderato di non averla avuta per madre.» «Io ho detto questo?... Io!» esclamò Yole: e il rimorso dell'anima gentile le ricondusse su le guance i colori del pudore. «Sciagurata!
Rogiero, traendo soavemente il suo braccio di sotto a quello di Yole, glielo cinse al collo; con la manca le prese la destra, e se l'accostò alla bocca: Yole gli pose le dita della mano rimasta libera tra il volume de' bei capelli, e mesta mesta li baciò. «E sia questa» proseguiva «la corona dell'amore su la testa condannata....» «Condannata!»
«Ben sia giunta,» diceva la Regina Elena vedendo Yole affacciarsi su la porta della sala «ben sia giunta la figliuola del mio affetto!» e le corse incontro, e la baciò in fronte. «Dove sei stata fino adesso, che ti ho chiamata tanto, e non mi hai risposto?» «Egli è morto.» «Chi?» «Egli.» «Il nome?» Yole non risponde parola.
Un lungo silenzio seguiva: alfine Yole con voci interrotte continuava: «Dalla Religione, Rogiero, dall'esempio della pazienza del Signore.» «Pazienza! E sempre pazienza! S'eravamo nati a soffrire, perchè non ci fu data un'anima più forte a sostenere, o perchè fummo tolti dal fango, che non sente di essere calpestato, alla forma che freme per la gravezza dell'oppressione?»
«Noi dunque non abbiamo perduto nulla?» favellò Manfredi poichè di nuovo ebbe guardato i suoi. «Abbiamo perduto Benincasa:» rispose Yole con voce soave. «In verit
«Gostanza» rispose Yole con accento solenne «è, e si manterr
«Tu dunque mi hai donato, che suonerai la ballata di Lucia, e Yole la canter
Il presente pericolo, non meno che il futuro, se quel grido di Yole avesse richiamato gente, tanto valsero ad avvilire Gisfredo, che a caso più tosto che a consiglio rispondeva: «Mercè, Madonna: il vostro Rogiero è vivo.» «Vivo!» «Ve lo giuro per tutti i Santi del Paradiso.» «Vivo!» «Sì, vivo e sano, come siete voi, Madonna.» «Non è vero, tu m'inganni.» «Non credete nei Santi?»
«Eccomi!» rispose la damigella, che tratta da un altro Cavaliere le camminava vicina; «io vi vengo dietro, mia dolce signora.» Yole le sorrise, e parve contenta. Scendendo le scale, il Cavaliere che teneva per cimiero la Lupa, scorgendo il Re impacciato nel portare la Regina e il figliuolo, gli favellava: «Monsignore, così non potete durare.» «O come ho a fare io?» «Datemi il figlio.»
Gismonda vinta dal dolore non rispose; chinò la testa, e grosse lacrime le ricorsero agli occhi: gli socchiuse l'affettuosa per nasconderle alla vista di Yole, ma la passione nol sofferse: tornò a sollevarli verso la sua donna; e non vedendola commossa, la piena del cuore gittato ogni freno proruppe. Un singhiozzare frequente dimostrava quanto grande fosse stata la offesa per la gentil damigella.
Parola Del Giorno
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