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Aggiornato: 6 giugno 2025
«Oh», diss’ io lui, «or se’ tu ancor morto?». Ed elli a me: «Come ’l mio corpo stea nel mondo sù, nulla scïenza porto. Cotal vantaggio ha questa Tolomea, che spesse volte l’anima ci cade innanzi ch’Atropòs mossa le dea. E perché tu più volentier mi rade le ’nvetrïate lagrime dal volto, sappie che, tosto che l’anima trade
38 La magnanima donna, a cui fu grata sempre ogni impresa che può farla degna d'esser con laude e gloria nominata, subito al ponte di venir disegna: ed ora tanto più, ch'è disperata, vien volentier, quando anco a morir vegna; che credendosi, misera! esser priva del suo Ruggiero, ha in odio d'esser viva.
28 Partita volentier la pugna avria, se con suo onor potuto avesse farlo. Ma quei ch'egli avea seco in compagnia, perché non vinca la parte di Carlo, che gi
<<Oh!>>, diss'io lui, <<or se' tu ancor morto?>>. Ed elli a me: <<Come 'l mio corpo stea nel mondo su`, nulla scienza porto. Cotal vantaggio ha questa Tolomea, che spesse volte l'anima ci cade innanzi ch'Atropos mossa le dea. E perche' tu piu` volentier mi rade le 'nvetriate lagrime dal volto, sappie che, tosto che l'anima trade
MASTICA. Che vuoi tu ch'oda? «Ventre che non rode, mal volentier ode». BALIA. Lascia questi scherzi. MASTICA. Lascia questo braccio. BALIA. Vien qua e fai bene. MASTICA. Non trascinare e fai meglio! Oh, che avessi incontrato la carestia piuttosto questa mattina che te! sai come mi piacciono le tue pari! BALIA. Fa' questo piacere a me.
Se 'n vece sua, perch'Ottoman non mora, Alma trafitta volentier s'accetta, Questa, che per mia man sen vola fuora, Numi eterni del ciel, non sia negletta; Plachinsi vostri sdegni, e da quest'ora Sovra Rodi per noi scenda vendetta, Nè vestigio di gloria in lei rimanga, E sotto il giogo turco ululi, e pianga.
Quinci a l'orror de le battaglie volto Non tralignò; pien di vigore il petto, Fortissimo di man, sul piè disciolto Non avea, fuor che d'armi, altro diletto; Ma pur d'Amore entro la rete involto All'imperio di lui si fe' soggetto, E grave piaga volentier sofferse, Ch'ammirabile donna in cor gli aperse.
E quel frustato celar si credette bassando 'l viso; ma poco li valse, ch'io dissi: <<O tu che l'occhio a terra gette, se le fazion che porti non son false, Venedico se' tu Caccianemico. Ma che ti mena a si` pungenti salse?>>. Ed elli a me: <<Mal volentier lo dico; ma sforzami la tua chiara favella, che mi fa sovvenir del mondo antico.
Di quegli antichi dì l'alta vittoria Non è mostro infernal che non rammenti, Ma teco volentier ne fo memoria Per accrescere incendio a' tuoi tormenti; Creati foste a sempiterna gloria De l'aureo Olimpo in su le stelle ardenti, Albergo ove sta Pace in su le porte, Nè vi lascia appressar pianto, nè morte.
Ma bene invano e i gridi e gli urli getta; che volentier tal merce non si carca. Per l'acqua il legno va con quella fretta che va per l'aria irondine che varca. Orlando urta il cavallo e batte e stringe, e con un mazzafrusto all'acqua spinge.
Parola Del Giorno
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