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Aggiornato: 12 giugno 2025
Al signor Fedele, s'era fatta una cera di trionfo; non vedeva più che Bianca, la portava in palmo di mano, era il suo occhio dritto. Damigella Maria e Margherita parevano la istoria dell'olmo e della vite; e stavano sole la meglio parte del giorno, scansando con ogni cura il padre Anacleto.
Ma tutta l'uva non è bianca. Ce n'è della nera, della rossiccia, della verdastra. E col colore diverso prende anche un nome diverso: Così c'è l'uva salamanna, l'uva moscatella, l'uva malaga, ecc. Se io vi domandassi come si chiama la pianta che da l'uva, che cosa mi rispondereste? Si chiama la vite. Ma bravi! La vite, dunque, ci d
No, signor ingegnere, scusi.... Agli antichi non s'arriva. Tirò fuori dalla cassaforte un calice d'argento dorato del cinquecento la cui sottocoppa era formata da sei busti d'angeli ad ali aperte sostenenti tralci e grappoli di vite, e si fermò con infinita compiacenza, quasi con tenerezza, a rilevarne i pregi a uno a uno.
Ho io due vite in me, che l’una preme l’altra, e l’invigorisce con midolla occulte, ed è per essa al par di zolla che vegli o incalzi il maturar del seme?...
Voi credete che una, che dieci, che cento vite importino quando è in giuoco il destino di tutti? Voi che avete paura del sangue, lo versate a fiumane nelle vostre guerre: tanto è il vostro orrore del sangue, che la suprema cura dei vostri reggitori è quella di armarvi. Qui, in questo vostro paese di libert
Resistere fino all'ultima cartuccia e fino all'ultimo uomo, dicevano anch'essi i difensori del ponte, imperterriti sotto una pioggia di fuoco. Che importava morire? Quei prodi sentivano che sui pochi metri quadrati dell'angusto piazzale si gettava il seme del futuro. E quel seme era sangue, il più nobile sangue d'Italia confuso insieme in quattro zolle di terra. Con un grido sul labbro, con un affetto nel cuore eran venuti dalle sponde del Jonio e dalle falde dell'Alpi, dalle pianure lombarde e dai clivi toscani, dal golfo incantato di Napoli e dai feraci campi delle Puglie, dalla Romagna indomita e dalla Liguria operosa; eran venuti a dividere i travagli e la gloria dei figli delle lagune; ignoti fino a ieri gli uni agli altri, oggi più che fratelli. E cadevano come spighe mietute stringendosi in un ultimo amplesso, mormorando coi vari accenti d'una stessa favella il dolce nome della patria comune. Onore a voi, valorosi, sia che vi ricordi la storia, sia che, martiri oscuri, vi copra l'oblio! E onore anche a voi, pochi ma eletti, svizzeri, slavi, magiari, che, non nati sotto il cielo d'Italia, pur ci veniste a morire, suggellando col sacrifizio delle vostre giovani vite l'alleanza fra quanti credono nella giustizia e nella libert
Si pensi che la conquista di tanto territorio è costata tanto sacrificio di vite italiane, quanto nessuna guerra nostra.
Esso contiene dei fiocini o semi che, nascosti nel terreno, riprodurrebbero la pianta che ci da l'uva e che si chiama vite.
La lancia è piena d'acqua! Temo abbia avaria! La riporti subito a riva! Ma la voce di Roccaforte gridò dal pensile schifo, con accento di preghiera: Comandante Barbarini!... Facciamo un altro tentativo!... No! No!... Non possiamo arrischiare altre vite!... Se arriviamo a scendere in mare, rispondo io di tutto!...
L'ordine era di ammanettarci a fior di pelle. E chi si lamentava riceveva la buona misura di qualche altro giro di vite. Io protestai. Dissi che non era possibile che ci fosse ordine di stringerci i polsi fino a farceli sprizzare di sangue. Mi si fece tacere, assicurandomi che alla stazione mi sarebbero stati allargati. Chiusi nel carrozzone, credevamo di morire.
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