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Aggiornato: 12 giugno 2025


Non abbiam piú forza talento, ogni nostra speranza è omai sepolta; guardate pelli secche e abbrustolite, e giudicate poi di nostre vite. È ver che andiam talora alla taverna, perocché il vin sopisce col vapore quella disperazion che abbiamo interna del stato nostro, stato di dolore; ché la miseria spegne ogni lucerna e degenera in vizio traditore.

Quando era una cert'ora, Tuccio di Credi si avvicinava all'amico e gli diceva: andiamo! Spinello si alzava e lo seguiva senza far motto, come un fanciullino segue la madre. Tornati al loro alloggio, la vecchia padrona di casa dava loro il lume acceso e la buona notte. Era una vita monotona. Ma ai grandi dolori queste vite convengono.

Dan-dan di campana lontana che turbi la pallida Notte, che rompi la calma del sonno con grida d’angoscia, con rotte parole, che piangi, che incalzi ne l’ombra, portato da i venti, e piombi e ripiombi su i cuori, che al buio trasalgono, intenti: qual fiume strarìpa?... qual dramma si svolge di sangue fraterno?... qual fiamma divora le case, divora le vite, ed avventa ne i cieli da l’arse ruine con folle superbia le spire crudeli?...

Non c'è pericolo!... non si scrivono che le vite degli uomini illustri.... e quelle dei bricconi. Se fosse possibile scrivere la vita d'ogni persona, io credo che molti terrebbero una diversa condotta, per non passare alla posterit

Io canto la canzon di Primavera andando come libera gitana in patria terra ed in terra lontana, con ciuffi d’erba ne la treccia nera. E con un ramo di mandorlo in fiore a le finestre batto, e dico: Aprite: Cristo è risorto e germinan le vite nove e ritorna con l’April l’amore!...

Si appoggiò a una delle colonne, strappò alcune foglie gialle dalla vite che vi si attorcigliava, e soggiunse, pianissimo, come parlando tra : Domattina verr

Cooperatore delle epidemie era il vaiuolo, inesorabile sformatore di bellezze quanto funesto mietitore di vite specialmente infantili. I visi butterati, così rari oggi, erano ordinarî una volta.

E, scherzando, soleva aggiungere rivolto alla figlia: Tu sei l'olivo specioso, tua madre la vite... e mia sorella... l'opunzia indica spinosa!

A Dio non piaccia che sia così; serbate, o valorosi, le vite vostre ad atto più generoso, e meno disperato; dico più generoso; perchè non sia virtù spendere le anime senza consiglio; con maggiore utile del nostro Re potremo morire un'altra volta; a San Germano vedranno chiaro che noi non fummo i vili, bene i traditi.

Fermentando, il sugo della vite cambia sapore e qualit

Parola Del Giorno

prorruppe

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