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Aggiornato: 15 maggio 2025
Ma era scritto lassù che quando egli era lieto non lo fossero egualmente i suoi marinai. Essi avevano veduto con terrore il picco di Teneriffa vomitar fumo e fiamme. Con altrettanto terrore videro quella immensa distesa d’acque, forse la prima che navigatori vedessero, senza certezza di un lido. E un lido non si aspettavano di ritrovare laggiù, sebbene l’almirante assicurasse di doverlo ritrovare a settecento leghe oltre lo stretto di Gibilterra; s’aspettavano invece di veder sorgere dagli abissi i mostri marini che avrebbero capovolte le navi e castigati i temerarii violatori dei segreti dell’Oceano. Quante volte non fu costretto Cristoforo Colombo a chetarli, a fare il suo sermoncino cosmografico a quei rozzi marinai, tentando di persuaderli della vanit
Però che da tempo immemorabile i violatori del Dovere e delle promesse e dei diritti dei Popoli, escirono generati, più che da natura perversa, dalla codarda idolatria e servile adorazione dei popoli che tradivano la propria coscienza e la dignit
Così, la parte repubblicana, ingannata con false promesse, aggirata per lunga pezza dal contegno gesuiticamente amichevole del governo provvisorio, poi perseguitata d'accuse villane, di stolte minaccie e di perfide insinuazioni diffuse tra il popolo, e tradita a un tratto nelle sue più care speranze da un decreto che alla libera, solenne, pacifica discussione d'una Costituente dopo la vittoria sostituiva una muta votazione su registri e, pendente la spada di Damocle sulla testa ai votanti, rispondeva parole di dignitosa e severa mestizia ai violatori della pubblica fede, pur dichiarando di non volere, per amore di quella concordia che essi soli avevano, tacendo, serbata sino al 12 maggio, raccogliere il guanto la plebe dei moderati, irritata, arse in Genova quella protesta. Noi potevamo rispondere, in modo non dissimile da Cremuzio Cordo: ardete anche i buoni tutti d'Italia in quel rogo, perch'essi sanno la verit
La pena di morte era stabilita, come dicemmo, per l’idolatria; per chi si dava alla negromanzia; pei violatori del sabbato; per l’omicida; per chi commetteva certi atti contro natura; per chi rubava un uomo e lo vendeva per ischiavo e per quel giovane che manifestava istinti cotanto malvagi, da costringere i suoi stessi genitori di deferirlo ai tribunali.
Così furono approvati mutui disastrosi, concessioni e favori scandalosi, strade private costruite col denaro pubblico, approvati i bilanci irragionevoli e rinviati e mutilati quelli che contenevansi entro gli stretti limiti del necessario, sciolti i Consigli dei Comuni meglio amministrati anche quando le ispezioni, ordinate partigianamente e seviziosamente eseguite, tali li dimostravano; e mantenuti in piedi quelli violatori di tutte le leggi, odiati dai comunisti.
Il nuovo direttore si mise a infliggere delle settimane e dei quindici giorni di pane ed acqua, con l'aggiunta magari della cella di rigore, ai violatori del silenzio. Credete che ci sia riuscito? Dalla conversazione di finestra in finestra era stato eliminato il linguaggio stomachevole. Ma il chiacchierìo era rinato pochi giorni dopo con maggior vigore di prima.
Pace e fratellanza a chiunque saluta la bandiera del secolo; a chiunque adotta i principî del secolo. Gli altri ripeteranno per qualche tempo ancora la insulsa accusa che ci chiama seminatori di discordia: accusa simile a quella che i tiranni infliggono ai buoni, rampognandoli violatori dell'ordine come se l'ordine potesse esser mai il riposo nell'errore: come se a fondare una concordia potente fosse altra via dal trionfo del vero in fuori. I vizî e le colpe della gente che beve con noi un raggio dello stesso sole, hanno a circondarsi, dicono, di silenzio: paventano l'insulto dello straniero. Lo straniero? Rammenti che noi fummo grandi e temuti, quando il mondo era barbaro, rammenti che la sua civilt
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