Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 14 giugno 2025
Gli mandò a dire, chiaro e netto, che non avrebbe voluta essere toccata da lui, nemmeno con un dito, per tutto l'oro del mondo!... E gli mandò a dire, di più, che se anche fosse stato bello come un amorino, quel no sarebbe stato egualmente inflessibile. Essa amava il marchese di Vharè ed era sua, tutta sua, solamente sua, anima e corpo!
Era stato lui, il marchese, a fermarla... per caso... perchè aveva da farle i saluti del commendator Pasoletti...; poi, il Vharè, sentendo che lei andava dalla Prefettessa, le offrì di accompagnarla... le seccava... le seccava molto... ma non poteva mandarlo via!
Dopo ch'egli ebbe scoperto il suo anello in dito al bel marchese, quell'anello che gli era costato tanti sacrifici e tanti dispiaceri, risoluto di vendicarsi e trovato il modo di farlo, per metterlo in esecuzione lasciò capire alla ragazza che s'egli non aveva prove più convincenti non avrebbe mai potuto credere che la contessa Della Valle potesse incapricciarsi di un tristo soggetto dello stampo del Vharè; ma che lei, la Nena, voleva ingannarlo pe' suoi fini; e dopo di essere arrivato ad una tale conclusione taceva, pareva distratto e sospirava.
Nessuno fiatò; ma desiderarono tutti che quella passeggiata finisse presto. Certo, certo, il mio Giorgio non è molto simpatico alla mamma pensava Lalla in cuor suo. Ma... perchè?... E lo stesso perchè il Della Valle, mortificato, chiedeva inutilmente a sè medesimo: Che sia stato il Vharè a ispirare nell'animo della duchessa tanta avversione e tanta diffidenza contro di me?...
Invece, mandò a chiamare l'impresario e gliene disse tante da stordirlo, strapazzandolo come un cane, protestando che nel suo camerino volea essere padrona di ricevere chi le accomodava; gridando che quelle scenate succedevano solamente in provincia e che, alla fin dei fini, il Vharè era il suo amante ed era padrone, padronissimo di andare da lei quando e quanto voleva.
Lalla, spaventata, si mise a piangere, a balbettare parole sconnesse, mentre confusa e tremante cercava, il cappello, la mantellina, i guanti... Il Vharè rimaneva immobile, colla testa bassa, pallidissimo. Egli, che sarebbe stato forte, impassibile contro il marito offeso, dinanzi alla madre perdette tutta la sua audacia, si sentì colpevole e vile.
No; mai. Senti, Nino mio, ti assicuro, a te il Vharè è antipatico e ne avrai le tue buone ragioni, ma io l'ho trovato sempre cortese, rispettosissimo: dalle sue labbra non è ancora uscita una parola che possa parere una dichiarazione: dice sempre che potrebbe essere mio padre e, via, non ha torto, sai, perchè sembra più vecchio di te!... Insomma sta tranquillo, gelosone, nemmeno un briciolino di corte; nemmeno un briciolino così!... alzando il braccio nudo, fuori dal candido accappatoio, mentre coll'altro si teneva stretta al collo del marito, gli mostrava, stringendo il pollice contro l'indice, l'ultima estremit
Allora si pose a far la posta, non perdendo più d'occhio la cara nipotina, e quel venerdì, appunto, nel quale Lalla e Giacomo dovevano vedersi per andare dalla Prefettessa, egli le tenne dietro appena uscì di casa, la vide incontrarsi col Vharè, salutarsi, fermarsi e poi, bel bello continuar la strada... insieme.
E il Vharè sapeva pure che confidando queste sue strettezze alla duchessina, in una forma brillante, non le avrebbero fatta cattiva impressione; anzi, era alcunchè di nuovo, di originale, di simpatico; mentre invece, se Lalla ne avesse sentito parlare da altri, ed egli avesse voluto farne un mistero, allora, forse, correva il rischio di scapitarci assai.
Rimasta sola con Giacomo, Andreina chiamò l'Assunta raccomandandole di star bene attenta per avvisarla quando «toccava a lei»; e lasciato che si chiudesse, come per caso, l'uscio del camerino dietro alla donna che usciva, gettò le braccia al collo del Vharè, stringendolo fortemente e lungamente.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca