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Aggiornato: 21 maggio 2025
Si combinò uno scambio di libri per l'indomani, e fissarono d'incontrarsi il venerdì prossimo, mentre lei sarebbe andata a piedi dalla Prefettessa. Venerdì?... Brutto giorno! pensava Lalla che era superstiziosa; ma poi dovette cedere, perchè sabato era troppo tardi per Giacomo, e giovedì troppo presto per lei.
La Della Valle si fermò un minuto solo dalla Prefettessa; dopo, corse a casa inquietissima, con mille timori nell'animo. Essa temeva la linguaccia e l'odio di Pier Luigi! Era sicurissima che quel vecchio esoso non si lascerebbe sfuggire una così buona occasione per vendicarsi.
Sì, Erminia; sì, Erminiuccia mia, ma non per ora. Ci vuole ad ogni cosa il suo tempo. Non dubitare, sarai prefettessa entro l'anno. E senatrice, per giunta. Perchè, si sa, una ciliegia tira l'altra. Esser prefetto e non senatore, mi parrebbe una sconcordanza. Che cosa sono i prefetti, se non le colonne amministrative del regno? E i senatori che cosa sono? Le colonne legislative. Ora, non può esser buon legislatore se non chi ha dato prova di esser buon amministratore. Donde la conseguenza.... mi pare.... Oh le dirò io, le ragioni di questa necessaria connessione; proseguì il sottoprefetto di Castelnuovo, quando fu solo nel suo ufficio. L'amministrazione, o signori.... una saggia amministrazione è una legislazione applicata, come la legislazione.... una saggia legislazione, è una amministrazione pensata. E perchè l'opera amministrativa proceda regolarmente, è necessario... porro unum est necessarium, che l'opera legislativa sia informata ad un concetto pratico, eminentemente pratico. Non si è mai badato a questa necessit
E il conte Venceslao, al quale ritornava un po' di buon senso col crescere dei bisogni, sarebbe stato anche disposto, come diceva alla moglie «a molarghe un punto» coi fumi aristocratici; ma invece l'Orsolina, che per mezzo del Provveditore era stata ammessa ai ricevimenti della Prefettessa, teneva duro più che mai.
Era stato lui, il marchese, a fermarla... per caso... perchè aveva da farle i saluti del commendator Pasoletti...; poi, il Vharè, sentendo che lei andava dalla Prefettessa, le offrì di accompagnarla... le seccava... le seccava molto... ma non poteva mandarlo via!
Stavano così le cose, quando la Prefettessa di Borghignano, nell'occasione del proprio onomastico, offrì alle varie notabilit
Allora si pose a far la posta, non perdendo più d'occhio la cara nipotina, e quel venerdì, appunto, nel quale Lalla e Giacomo dovevano vedersi per andare dalla Prefettessa, egli le tenne dietro appena uscì di casa, la vide incontrarsi col Vharè, salutarsi, fermarsi e poi, bel bello continuar la strada... insieme.
La contessina Giulia era bellissima quella sera, e il Vharè si godeva a farla ridere, per vedere i dentini bianchi apparire fra le labbra umide e rosse. Lalla, un po' mortificata, osava appena di rivolgere, colla sua voce più morbida, qualche paroletta a Giacomo, che le rispondeva distratto, mostrandosi solo occupato della sua bella vicina. Intanto colla Prefettessa, che passava e ripassava strizzando l'occhio, facendo frequenti e rapide corse in quella piccola riunione, prendendo viva parte ad ogni discorso che vi si faceva, mostrando chiaro come col cuore fosse tutta lì in mezzo, quantunque i pesi della rappresentanza la obbligassero altrove, si stava combinando un carrè, per i primi lancieri; un carrè a parte, fra loro sole, composto dalla Bertù, dalla Calandr
Ben presto anche la contessa Della Valle e l'amico suo si accorsero del nuovo ambiente che si andava loro formando intorno. Nel palchetto, in teatro, erano lasciati soli, quasi sempre: in casa, appena arrivava Giacomo, le altre visite si dileguavano subito. Poi, le allusioni degli amici e delle amiche, le mezze parole, i sorrisi a freddo, i musi lunghi della Bertù, l'aria diplomatica della Prefettessa, e le effusioni della Calandr
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