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Aggiornato: 7 giugno 2025
Il servitore s'inchinò, e senza risicare una sillaba di più, ripassò il vestibolo che precedeva la galleria e rientrò nella vasta anticamera; dove forse una diecina d'altri servitori stavano qua e l
Il sorriso, che lei mi lanciò dietro il libro mastro, si impregnò di drogheria, di ragioneria. Ma che importa la ricchezza! Che importa la miseria! dissi fra me Non è la Miseria la divina introduttrice nel vestibolo della Gloria? Almeno così avevo imparato nei romanzi e anche nei libri di scuola.
Tutta una comitiva di dodici persone scendeva per le scale, uomini e donne con abiti chiari, chiacchierando e ridendo; i domestici seguivano con le ceste perchè la colazione si faceva all'aria aperta, in piena campagna. Bruno che precedeva, scorse nel vestibolo un signore, il quale parlava col portiere; e questi a capo scoperto gli dava indicazioni. Era Gigi Barbano.
Quando l’idolo, portato su le spalle da quattro ercoli, si mostrò alfine tra i pilastri del vestibolo, e s’irraggiò alla luce aurorale, un lungo anelito di passione corse il popolo aspettante, un fremito come d’un vento di gioia volò sopra tutte le fronti. E la colonna si mosse; e la testa enorme del santo oscillava in alto, guardando innanzi a sè dalle due orbite vuote.
Non appena in fatti la guardia del palazzo senatorio fu essa affidata ai soldati cittadini, che la calca, tenuta pocanzi in rispetto da un drappello di truppa stanziale, passò arditamente dinanzi alla guardia civica, irruppe negl'interni cortili e fin nel vestibolo del palazzo.
Anna uscì trepidante. Mentre passava il vestibolo, le giunse un coro di litanie, un canto che veniva forse da una cappella sotterranea, ugualissimo e dolce. Mentre passava il cortile vide a sinistra in cima al muro sporgere un ramo carico di aranci. E, come pose il piede su la via, le parve di aver lasciato dietro di sè un giardino di beatitudine.
Sul vestibolo, ella andò incontro al portiere che passeggiava di su e di giù, con le mani in tasca e la pipa in bocca. «Dove potrei trovare una carrozza?» Il vecchio aveva smesso di fumare, guardandola stupito. «In piazza del Teatro Massimo... Se vuole che vada io...» «No, grazie...»
Più turbata di prima, la contessa era ridiscesa, e nel vestibolo aveva scorta la signorina di Charmory. «Maxette!...» Massimiliana l'aveva presa per una mano, interrogandola, prima che con la parola, con lo sguardo: «Che cosa succede?...» «Nulla... volevo vederti...» E l'ansia di ciascuna raddoppiandosi dinnanzi a quella dell'altra, il loro pensiero si era incontrato nell'unico oggetto che l'occupava: Ermanno... «Bisogna che mi conduciate da lui!...» chiese risolutamente la fanciulla. «Maxette mia... è impossibile...» «È necessario.
Alla porta, un soldato munito di lampada venne a riconoscere i viaggiatori, e li introdusse nel cortile. Emilia fu colta quasi da disperazione udendo rinchiudersi alle spalle quelle formidabili imposte che parevano separarla per sempre dal mondo. Traversato il secondo cortile, trovaronsi alla porta del vestibolo; il soldato augurò loro la buona notte e tornò al suo posto.
Ma se non è buono di cogliere un fiore, di aiutare a passare un fosso... Glielo insegni, signora. La donna in queste cose è nata maestra. Sommessamente intanto il paggetto dell'hôtel aveva avvertito che l'automobile era pronta. Pian piano, garbatamente, giù per le belle scale di marmo, l'illustre dottore accompagnò la signora sino al vestibolo, assicurando la più completa guarigione.
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