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Aggiornato: 7 giugno 2025


Avea la calca oltrepassato il vestibolo, salita la scala, e affollavasi alla porta dell'aula delle consulte, e intanto la guardia civica, non che respingerla, parea lasciarle a bella posta aperto l'adito.

A quella testimonianza di fede, la mare fugacemente si reca la mano alla fronte, al petto, ai due lati, e infine alle labbra; poi la distende verso il figlio e si volge verso lui irradiata per un attimo, sembrando avere unito il segno della croce al segno del bacio. La nuora s’è fatta in disparte, verso il vestibolo.

Nessuno era nel vestibolo. Maurizio entrò, col suo cappello in mano; da un uscio aperto, sulla sua destra, vide una sala da biliardo, e due uomini che stavano giuocando, l'uno occupato in una serie di caramboli, l'altro in atto di guardare il giuoco dell'avversario, e in pari tempo di ingessare il cuoio della propria stecca. La serie fu breve, per effetto di troppa sicurezza, o di fretta soverchia nel dare il colpo, e il giuocatore sfortunato era gi

Questo, nella sua foga giovanile, non aveva preveduto l'Ariberti; il quale giurò in cuor suo di non far più capo a così eroici spedienti. Finito il ballo, che gli parve assai lungo, uscì dal teatro, senza volerne saper altro. Voleva in quella vece andare al caffè, e bere del pònce. Nel vestibolo incontrò il conte Candioli, che scendeva allora dalla scala dei palchetti. Arrêtez donc?

Ma il re non ebbe tempo di compiere la frase, perocchè il ministro, che aveva preparato il suo gran colpo di effetto, fece alzare le cortine di seta che dividevano la sala dal vestibolo e uno strano spettacolo si presentò agli sguardi del principe. Erano uomini? Erano rinoceronti? Erano elefanti? Ciò di cui nessuno avrebbe potuto dubitare gli è che fossero nasi.

La riaccompagnava a passo a passo dal salotto verso il vestibolo; e attraversando un corridoio laterale al giardino, la fanciulla vide in fondo, tra i fusti e il fogliame scuro, una tavola di legno. V'era dipinto in rosso e nero un soldato in grandezza naturale. Era il bersaglio del conte, quel bersaglio che Brunello avrebbe sostituito volentieri con Duccio Massenti.

La porta s'apre, entriamo in una specie di vestibolo, e udiamo una voce che dice: Qui v'erano le celle pei signori romani che non volevano bagnarsi in pubblico. Non si guarda, si va innanzi altri pochi passi: ci siamo. Guardiamo un pezzo in silenzio.

Attraversato dunque il lungo corritoio per mezzo a due file di servi gallonati, senz'accidente di sorta, pervennero finalmente sul limitare della soglia del vestibolo posticcio, messo a drappi, a drappelloni di frange d'oro ed a festoni di fiori. Il murmure alto, incessante della folla minuta che s'accalcava intorno al vasto padiglione, per vedere entrare ed uscir cappe signorili, il calpestìo di quelle cento cavalcature che s'attendevano l

Dal vestibolo entrava una striscia di luce elettrica, fendeva il panno del bigliardo, batteva contro i vetri, si frantumava in minute scintille, avvolgeva di un alone biondo il diffuso colore della pioggia. E d’improvviso Madlen disse:

Si avanzò su ’l vestibolo, secondo la consuetudine, un accolito munito d’un largo piatto d’argento per ricevere i ceri. Anna guardava. Allora fu che il comandante, spezzando tra i denti aspre parole contro la Confraternita, gittò violentemente il suo cero nel piatto e voltò le spalle con piglio minaccioso. Tutti rimasero allibiti. E nel momentaneo silenzio si udì tintinnare la spada di colui che si allontanava. Solo Don Fiore Ussorio ebbe la temerit

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