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Aggiornato: 10 giugno 2025
Quando si riflette che questo editto è uscito dalla penna del più convinto nemico che abbia avuto il Cristianesimo, non è possibile non vedervi un esempio di moderazione e di padronanza delle passioni. Il vescovo Giorgio doveva essere doppiamente odioso a Giuliano, e come cristiano intollerante, e come amico e confidente di Costanzo. Pertanto la sommossa degli Alessandrini poteva esser considerata da lui come una prova di zelo e di devozione, come la dimostrazione più solenne del favore che la restaurazione, da lui iniziata, trovava nella capitale del commercio e del pensiero d’Oriente. Ma Giuliano, fedele al suo programma, non vuole nè sangue, nè violenze, nè turbolenze. Egli, certo, non permetteva la violenza dei Cristiani che correvano a perseguitare chi non credeva ciò che essi credevano, ma non permetteva nemmeno la violenza dei Pagani che da sè stessi si facevano giustizia. L’ordine nella tolleranza reciproca era il suo programma, ed egli ancor s’illudeva che il Paganesimo avesse in sè tanta forza d’attrazione che, riposto nella libert
A momenti deve giungere il vescovo.... Che direbbe monsignore, se al metter piede in queste soglie, avesse a sorprendere questo frutto di provenienza sospetta che può dar luogo ai più sfavorevoli commenti? Un cuore mondo e una coscienza illibata non temono il giudizio degli uomini, nè il giudizio di Dio! Questa sentenza, proferita con accento solenne, era partita dalla soglia del salottino.
Il vescovo di Bovino intanto si unisce ancora a quei due. Rovesciano a terra Gregorio, ed in mezzo ad un popolo sbalordito e volto in fuga, tra sacerdoti atterriti e moribondi, lo trascinano via dalla chiesa.
Uomo di lui più destro ad ogni maniera di lavori non si sarebbe potuto trovare. Egli però continuava ad essere come ministro plenipotenziario in un luogo dove i suoi non erano più ufficialmente rappresentati, e più utile assai di un vescovo nominato in partibus infidelium, egli poteva dirsi un agente segreto, ma potentissimo, in una citt
Or come appena fu tutto disposto per ricevervi gli ammalati, il vescovo chiamò a sè il nipote messer Cino, e gli disse:
Si era parlato del più e del meno, di un'omelia del vescovo, di una lettera su Castelnuovo, stampata due giorni addietro in un foglio della capitale, di amministrazione comunale e di mode. La variet
La padrona della spinetta era una bella vedova di ventidue anni e fate conto che mio padre sapeva toccare altri tasti che non d’organi e di gravicembali, insomma la spinetta non fu venduta e mio padre, dopo tre giorni, ridiscese in Aosta e andò diretto dal Vescovo a partecipargli il fermo proposito in cui era venuto di prender moglie.
Papa? interruppe monsignore ghignando. Monsignore, io conosco tal figliuolo di beccaio, il quale non seppe altro che la sua piccola teologia, ed ancora! Ebbene quel garzone si fe' vescovo. Vostro padre, il beccaio, valeva bene, io mi penso, il mio che era sarto.
Donde viene questo dispaccio? chiese il vescovo ansiosamente. Ho mille ragioni per credere che sia piovuto dal cielo, rispose il commissario sorridendo. Mi è caduto sul naso poco fa, mentre stavo in agguato dietro il campanile spiando lo mosse di un nihilista... Sulla soprascritta c'era l'indirizzo del signor parroco, e mi sono affrettato...
Contro la dottrina di Ario, il vescovo Alessandro certamente sotto la dettatura di Atanasio, sosteneva l’inseparabile unit
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