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Aggiornato: 10 giugno 2025
Le preghiere dei morti van rispettate! fu l'unica risposta che gli diede il vescovo facendo un nuovo segno di croce sul volto della duchessa. L'agonia della infelice durò due giorni e due notti.
In più ristretti colloqui il grand’uomo raccontò partitamente ai reali di Castiglia la fatte scoperte. E allora gli toccò di ricevere le congratulazioni, le lodi, le strette di mano di tutti i più eminenti personaggi. Molto egli gradì l’abbraccio di don Pedro di Mendoza, cardinale e primate di Spagna, che era stato il più autorevole dei suoi difensori al tempo del consiglio di Salamanca. Ma egli non potè reprimere un atto di stupore, vedendosi prendere tanto amorevolmente per tutt’e due le mani da don Fernando Talavera, vescovo di Granata, confessore della regina, e gi
Che cosa accadde? feci a Basso sul cui volto riverberava l'ira di Garibaldi. Il generale corcatosi in casa del vescovo, due centinaia di cimici, senza la retroguardia, lo svegliarono mangiando le sue carni. Per la prima volta in sua vita egli conobbe la via della fuga. Dopo due ore di sonno, restituito alla calma abituale, mandò a liberare il maggiordomo.
A giudicarne dal poco tempo che il Mastai cinse la spada si ha da credere, che in onta al suo panegirista nè anch'egli si reputasse legno da cavarne po' poi un Giulio Cesare o un'Alessandro Magno; però di corto barattò la spada in aspersorio, e l'elmo per la tonsura: andò compagno a Monsignore Muzi nell'America meridionale donde tornato nel 1825 resse prima l'ospizio di S. Michele, poi fu arcivescovo di Spoleto, e vie via vescovo d'Imola, e Cardinale senza infamia, e senza lode.
Egli esercitava le funzioni apparenti di vescovo; le funzioni intime di alto commissario di polizia della provincia. Monsignore Laudisio corrispondeva poco punto col papa e col ministro del culto; quasi tutti i giorni col ministro della polizia. Egli aveva aperto, oltre a ciò, un grande ufficio di collocamento di sudditi fedeli al trono ed all'altare.
Enrico IV, alla morte del padre Enrico III il Nero era restato fanciullo di cinque anni, sotto la tutela della madre Agnese, e la direzione dei vescovi. L'imperatrice si abbandonò tutta al vescovo Enrico di Augusta. Ella gli abbandonò il governo, e taluni dissero anche la persona.
Introdotto costui, dimandava una grazia che solo il vescovo poteva concedergli. Ed era quella di affermargli in iscritto la esenzione di una imposta straordinaria del Comune per sovvenire a tante strettezze. La dimandava in virtù di un decreto di papa Gregorio IX, che con Bolla del 1234 pronunciava privilegiate d’ogni carico laicale le persone che a quell’Ordine appartenevano.
Lord Ellis divenne vescovo di Segni nel 1708. Restaurò la cattedrale e fondò il seminario. In questo collegio vengono allievi da tutte le parti del Lazio, per farvi gli studi di umanit
Dopo di che il Comune ordinò che le case de’ cavalieri renitenti alle imposte fossero rovinate. Ora il vescovo all’udire ne’ giorni di tante miserie questo rifiuto d’un uomo assai ricco a dar l’obolo a’ suoi concittadini, benchè non ignorasse quel privilegio, fu preso in un subito da forte sdegno, e
Eravamo a martedì, e la prima pubblicazione, sì a Rüdesheim che in Italia, doveva farsi alla domenica seguente. Non so come l'amico Steele abbia potuto persuadere il vescovo; insomma, vi fu uno scambio di telegrammi fra Magonza e Roma, e venerdì a mezzogiorno arrivò la dispensa di tutte le pubblicazioni. Fu lo stesso Paolo che la portò a Rüdesheim.
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