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Aggiornato: 22 luglio 2025


Ed ora, che si fa? Ho passato una notte d'inferno, dormendo male, e sognando che il corazziere la conduceva all'altare, tutta bianca nella sua nube di merletti e di veli, colla corona di fior d'arancio sul capo. Io ero testimonio; naturalmente, nella mia condizione d'amico.... e di sciocco. Bizzarro episodio di quella cerimonia: prima di rispondere il fatale monosillabo, si è voltata a mezzo dalla parte mia, mi ha gittato un'occhiata birichina attraverso il lembo del suo velo, più tenue, più diafano che mai, ed anche colle sue belle labbra vermiglie mi ha fatto boccuccia. Che ardire! e non pensava che potevano vederla? Il prete, a buon conto, ha notato il suo atto, e levando gli occhi si è volto a guardar me, pensando, intravvedendo in un baleno Dio sa quante cose. Ma lei si era gi

Poi, gettata sui carri a la rinfusa, Fra spiegate bandiere e veli bruni, La turba funeral sar

I servitori, oramai tutti invecchiati, ne sorvegliavano meno la pulizia, spesso le finestre restavano chiuse per intere settimane, la polvere si stendeva a veli diafani sulle stoffe, l'aria vi stagnava nell'ombra con quel sito indefinibile degli appartamenti troppo a lungo disabitati. Infatti Bice e De Nittis, respinti da quella solitudine, non occupavano più che poche stanze.

E' sorta l'alba del primo Novembre colla sua nebbia e pioviggina. L'aria frizzante, rende molesto il cammino sulla spiaggia del mare, ed in complesso, avremo una giornata oscura, tetra e fredda. Spunta lontano una triste comitiva, constante di tre suore, di un medico, di due guardacoste, e quattro infermieri dello Spedale, i quali precedono Maddalena ed Elisa scarmigliate e quasi inebetite, con neri veli sul capo. Esse non piangono più, sono impietrite, siccome dice Dante:«I' non piangeva, dentro impietrai» parole del misero Ugolino al 33. Canto dell'Inferno. Giunta la funerea comitiva presso la spiaggia del mare, gi

Non vi era luna; ma più miriadi di stelle ingemmavano la vôlta azzurra, e producevano quel voluttuoso barlume cui s'imita nelle camere delle odalische attenuando la luce coi veli. Dalla marina spirava aura deliziosa, tutta pregna ancora dei baci degli aranceti di Sorrento.

Ed ella rideva, ad ogni frase di lui, mostrandogli tra le due labbra di corallo tenero i bei denti piccini, luminosi nella loro candidezza; e arrovesciando la testa, con quel suo gesto consueto, lo guardava di sotto alle palpebre socchiuse, di sotto a quei veli frangiati che sapete, e che, sollevati a mezzo, come lembi di tende misteriose, parevano dirgli: qui non penetra raggio importuno di sole, occhio geloso di rivale; vieni.

Quel che ti scosse, amore, odio, rimorso, quand’eri carne appassionata e cuore schiavo, e fece di te tutto un dolore vile, in ansia di tregua o di soccorso, or cadde: è cencio a terra, è coccio a mare. Nuda or tu sei fra veli d’aria: forte di te soltanto: e ignori se sia morte o vita la tua nova alba stellare.

Anzi, la voce ne corse, avvolta in veli misteriosi. Una sera, un amico più affettuoso, più insistente, andò a casa di lui: e lo trovò solo, fumando, con le finestre aperte, ma col caminetto acceso dove buttava delle carte, dopo averle lette.

E il mare ne è tutto arrossato!... Agito le mie ali per liberarle dalle mussole e dai veli di fuliggine di cui son cariche ancora.... Ormai è giorno! Affrettiamoci!... Il cielo! Il cielo puro! Io mi sprofondo nel cielo, come in un abisso d'azzurra passione!...

Al quartier generale mi si notifica che dopo tre giorni è stato rinvenuto il cadavere del prode Bossak, e che gli si apprestano funerali solenni: non funerali preteschi, veli, che di tali sciocchezze all'armata dei Vosgi non se ne facevano di certo, ma invece un'accompagnatura con tutta la pompa che si conviene ad un generale morto in battaglia.

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