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Ah! che io sia un fulminante veleno, nel vostro agile ventre, o serpenti, quando voi balzerete feroci alla frontiera!

«Cose di fuoco! Ma io ho ben saputo mandarle in gola tutto il veleno che versò fuori da quella sua bocca maligna. La è così, cara Ghituccia mia; osava di sostenere niente di manco che il signor Apostolo Malumbra ora può scialarla e stare in sul grande, perchè serve l'eccelso consiglio dei Dieci in qualit

Una sera, da una stanza lontana mi giunse un grido di lei, lacerante; e io corsi, e la trovai in piedi, addossata a un armario, convulsa, che si torceva come se avesse inghiottito un veleno. Mi afferrò una mano e me la tenne stretta come in una morsa. Tullio, Tullio, che cosa orribile! Ah, che cosa orribile!

E dopo avere, in questo modo e per questa via, presentato ad ogni punto il contravveleno a quello che potrebbe essere il veleno del suo discorso, e dopo avere avuto cura di ripetere in parola ciò che era gi

2 Alcun la terra e 'l mare e 'l ciel misura, e render sa tutte le cause a pieno d'ogni opra, d'ogni effetto di Natura, e poggia ch'a Dio riguarda in seno; e non può aver più ferma e maggior cura, morso dal tuo mortifero veleno, ch'unir tesoro: e questo sol gli preme, e ponvi ogni salute, ogni sua speme.

E mentre parlava del Laner, la rabbia, il veleno, la bile gli schizzavano dagli occhi astiosi, gelosi. La signora Angelica e la signora Rosa non erano più sole a Crodarossa.

ST. Fatto per la maggior parte di sangue di bambini. AP. Che ti ungevi tu? ST. Eh! mi vergogno a dirlo. AP. O meretrice sfacciatissima de' demonj! si vergogna a dire quello che non si vergogna a fare. ST. Parvi maraviglia? AP. Manda fuora il veleno: che ungevi tu? ST. Le parti che io uso per sedere.

Ezio si abbandonò sulla tavola, appoggiò la testa al palmo della mano, e seguendo coll'occhio il manoscritto originale, invitò Flora a leggere la sua copia. La giovine cominciò con voce netta e scorrevole: «Nella legge de Sicariis troviamo eguagliato chi prepara il veleno a chi lo somministra. Qui hominis necandi causa... vuoi masticarlo tu questo lardello?

La scienza vi discorre e vi spiega queste apparenti contraddizioni della natura; e a me l’esperienza, questa durissima scienza della vita, ha insegnato che il tempo, rimedio e veleno, non rammargina le antiche piaghe se non per aprirne di nuove, che la immagine di un alto dolore scorre impunemente su quelle fibre che nel tempo antico avea fatte frizzare, e un lieve rammarico, fresco di quel , fa metter grida e guaiti più forti che non ne mettesse Prometeo sulla rupe, ai colpi di rostro del vorace avoltoio.

Il mio supplizio deve essere eterno? 17 aprile. Un po' di giorni fa sono stato a Limbiate. Come ho ricordato i miei tormenti! Ho tentato di scrivere un racconto Tisi ed isterismo per scrivere i tormenti di un giovane e di una giovane: oggi trascrivo qui queste righe: «Il corpo sentiva addoppiarsi la vita e la robustezza, sentiva un veleno diffondersi prepotentemente per tutte le fibre: v'erano dei momenti in cui tremavo di febbre e sentivo come in me spezzarsi qualcosa, dei momenti senza mia coscienza in cui mi gettavo a terra, abbracciando l'immensa madre. Nei campi graffiavo a smuovere le zolle, cercando la feconda vita degli insetti e dell'erbe, odorava con volutt