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Aggiornato: 9 giugno 2025


Mentre il medico faceva una fasciatura provvisoria, Cesare s'accostò ad Emilio, e questi senza lasciarlo parlare gli disse subito: Hai visto? Al terzo bottone. Cesare sentì uno sdegno, un orrore indicibile per quel cinico omicida. Tu l'hai assassinato, gli rispose con labbro fremente. Ora, che vuoi tu ancora far qui? Vattene.

Fuggí di qua e fai bene. SPEZIALE. Lásciatelo fare, e fai meglio. MORFEO. Eh, va' via! SPEZIALE. Eh, férmati! MORFEO. Levamiti dinanzi, dico. SPEZIALE. Io non ti sto innanzi ma dietro. MORFEO. Dici il vero, che dovunque mi volgo, mi ti trovo dietro; par che sii l'ombra mia. SPEZIALE. Tutto è per tuo bene. MORFEO. Vuoi tu un buon consiglio? Vattene via ben presto.

<<Drizza le gambe, levati su`, frate!>>, rispuose; <<non errar: conservo sono teco e con li altri ad una podestate. Se mai quel santo evangelico suono che dice 'Neque nubent' intendesti, ben puoi veder perch'io cosi` ragiono. Vattene omai: non vo' che piu` t'arresti; che' la tua stanza mio pianger disagia, col qual maturo cio` che tu dicesti.

, bene, t'ho inteso: tornale indietro e diteli ch'io lo ringrazio. TOFANO.... che lo perdoniate se non l'ha potuto mandare piú presto;... PANURGO. Basta, vatti con Dio. TOFANO.... che vi volevate vestir da dottore,... PANURGO. Vattene, che non servono piú. GERASTO. Lascialo parlare, che te importa? TOFANO.... che volevate ingannar un certo medico. GERASTO. Che medico? che dice di medico?

Sai quanto in Napoli s'osserva la giustizia, e tu sei forastiero. LAMPRIDIO. Taci, vattene vattene; ecco Olimpia mia. SENNIA vecchia, OLIMPIA, LAMPRIDIO. SENNIA. O Eugenio pianto e sospirato lungo tempo! LAMPRIDIO. O Sennia madre, ché l'odor del sangue mi ti fa conoscere per madre! SENNIA. Olimpia, abbraccia il tuo fratello: come stai cosí vergognosa?

Io lo richiamo al viaggio agli Ipogei, quando alla madre egli dice: Madre, tu l'hai cullato tanto fra le tue braccia, tu hai pianto tanto, madre, e te lo restituisco cadavere. Io vorrei ricordare quanto la madre risponde: Ho pregato tanto nel silenzio della tomba, per vederti, Mafarka! Tu sei ritornato, figlio mio, figlio mio nutrito col latte del mio seno! C'è offesa! c'è il seno, si figuri e c'è anche il latte! Orbene; io vorrei ricordare questo, quando dice al popolo: Perchè vuoi soffrire, perchè hai bisogno dell'eterna dominazione? Vattene in libert

Vattene temerario. Oh mai! Io voglio che si liberi Abd-el-Kerim dai filari che lo rodono o che... Ol

Così i miei versi avesson forza, come ben m'affaticherei con tutta quella arte che tanto il parlar orna e come, perché mille e mill'anni e più, novella sentisse il mondo del tuo chiaro nome. Vattene in pace alla superna sede, e lascia all'altre esempio di tua fede.

Nell'andito v'erano due bugie d'argento colle candele pronte. Vattene pure; buona notte, Giovanni, disse De Nittis al vecchio giardiniere. Mise egli stesso il catenaccio alla porta, e tornando presso Bice ancora avvolta nello scialle, prese anche il suo candeliere dal tavolo colle mani tremanti.

Suvvia, Mirrina, figlia di Venere, o sorella, o nipote, che certamente qualcosa le sei, facciamoci a parlar chiaro. Che è questa ascosaglia della porticina? s'inganna il Console qui? Oh, non c'è niente di male, sai? Non far giudizii temerarii! Ma ecco le padrone; odo la lor voce; va via; il tuo lavoro è finito. Mi dirai tutto? , tutto, ma vattene. Un altro di quegli schiaffi!...

Parola Del Giorno

prorruppe

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