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Aggiornato: 11 giugno 2025
Ad ogni svolta Fiordalisi caccia contro la pancia dell'inseguitore un mobile preso a caso con relativi ninnoli, cristalli, vasi e vasetti crollanti. Corsa di ostacoli con frastuono infernale. Dietro al marito ansava la moglie scarmigliata, in camicia, con pianti, singhiozzi e braccia in convulsione.
Quando il Piemontese si metteva una cosa in testa!... Non aveva detto: "Inizierò le pratiche col Demanio"? Per Cardello significava: "Il terreno è comprato". E quei vasetti? insisteva il vecchio non ancora persuaso. Ci ho messo le mani anche io. Sar
Anzi, un giorno ch'era rimasto solo e i vasetti e le tazze allestiti erano messi ad asciugare al sole, Cardello avea tentato di foggiare un vasetto simile a quelli trovati negli scavi, col piede svelto, e il collo lungo e le scanalature nel ventre. Non era precisamente qualcosa di finito, ma per un primo tentativo, egli poteva esserne contento. Il Piemontese stette a guardarlo, gli diè un colpetto di pollice qua, un altro l
Quei birbanti svaligiarono la casa in pochi minuti, portarono via gli argenti della tavola e, cosa incredibile, i vasetti per l'acqua santa appesi al muro. Un'azione che non ha la compagna. Oggi a mezzodì fu trovato un portafoglio su la siepe che difende la riva del Serio, tra Fiumenero e Bondione. Il portafoglio era vuoto: prima conteneva un centinaio di franchi. Matteo Vento sbarrò gli occhi.
Infatti, quando le misture furono pronte, quegli prendeva uno dei vasetti, lo immergeva in una delle catinelle, agitandolo, rivolgendolo da tutte le parti e, tir
Mi compiacevo del ritorno dei fiori in tutte le stanze, disposti da lei con mirabile senso di arte nei molti vasi e vasetti di porcellana e di cristallo, su i tavolini e le mensole, e che spargevano una gaiezza di colori e un'ebbrezza di profumi specialmente nel mio studio, nel suo salottino, e in quello di mia madre.
E mentre i vasetti e le tazze si seccavano al sole neppure a farlo a posta, in quei giorni il sole si affacciava a intervalli dalle nuvole che ingombravano il cielo, nè tirava un soffio di vento che sarebbe servito ad asciugare la creta quasi quanto un'occhiata di sole! Cardello preparava la legna per riscaldare il forno, e si aggirava per le stanze stringendo i pugni, alzando biecamente gli occhi al soffitto appena rifletteva che non avrebbe saputo come regolarsi per le dosi dei medicamenti. E poi le boccette erano parecchie; e nel momento che il Piemontese aveva fatto la mescolanza egli avea dovuto andare di l
Era più che mai soave ed affabile, profondeva ai poveri vistose elemosine, avrebbe voluto poter sollevare tutte le miserie che la cadevano sott'occhio. Colmava costantemente di fiori gl'innumeri vasetti del suo salotto, e si cullava per ore ed ore nell'hamac, sognando, mezza desta, colle labbra semiaperte, in una dolcezza quasi estatica di sorriso.
Il Piemontese avea dovuto assentarsi, e siccome nella settimana si attendeva la visita di un ingegnere della Provincia per osservare lo stato dello scavo, e i lavori erano stati sospesi fino al ritorno dell'appaltatore e all'arrivo dell'ingegnere, Cardello rimasto solo in casa, con tutta quella creta, con la rota, col forno e coi medicamenti a sua disposizione riprese sùbito a foggiare vasetti, come meglio sapeva, e tazze, disfacendo e rifacendo quelli che gli sembravano mal riusciti, e mettendoli al sole perchè si seccassero presto.
E intanto che i vasetti e le tazze foggiate stavano esposte al sole nella terrazza, il Piemontese cavava fuori dalle cassette i medicamenti e li scioglieva con l'acqua, in due catinelle, dopo aver pesato accuratamente le dosi e misurata l'acqua col bicchiere graduato; tanti grammi di quella, tanti grammi di questa, col libro davanti per non sbagliare,
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