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Aggiornato: 16 giugno 2025
La risposta dello zio impertinente aveva urtato i nervi al conte Della Valle. Egli aveva mutato subito il discorso, arrossendo anche un poco. Quelle parole erano troppo ciniche e ributtanti! Giorgio era ritornato con Lalla il buon amico, il camerata di un tempo.
Davvero, è curioso! pensò Alice, e si avvicinò per osservarli, e quando vi fu presso sentì che uno di loro diceva, "Fa attenzione, Cinque! Non mi schizzare con le tue pennellate!" "Non ho potuto farne di meno," rispose Cinque, con tuono burbero; "Sette mi ha urtato il gomito." Sette lo guardò e disse, "Ma bene! Cinque incolpa sempre gli altri!" "Tu faresti meglio di zittire!" disse Cinque.
Delle torcie a vento accese sul ponte rischiaravano il lugubre spettacolo. Il cielo era nuvoloso e solcato da spessi lampi; ma con mio stupore il mare si conservava abbastanza tranquillo, nè io sapevo rendermi conto di ciò che era avvenuto. C'eravamo scontrati con un altro vapore? Avevamo urtato contro uno scoglio? Mistero.
I fiori l'attiravano dolcemente: ella si guardava bene del calpestarne qualcuno, chinandosi a raddrizzarlo, se lo aveva urtato, seguendone lo sviluppo con sguardo amoroso; oggi appena una gemma, domani un bocciolo, poi il fiore. Maravigliata sempre e commossa davanti a questo mistero, diceva talvolta: Padre, io penso che i fiori hanno un'anima.
Folco si passò la mano sul volto, quasi credesse di sognare, poi si fece pallido, bianco, si levò in piedi, e gettò un grido rauco. In quel punto. Gioconda tornava. Prima ch'ella interrogasse, Folco avvertì: Ho urtato con la caviglia contro un piede della tavola; ne ho sentito un dolore acuto. Come sta la bambina? Gioconda era inquieta. Non sta bene, annunziò. Temo anch'io che abbia la febbre.
Balzò dalla poltrona, come folle. Il lume urtato vacillò, fu per cadere: egli lo rèsse, gittò via il paralume, si guardò intorno, follemente. Non vi era nessuno. Eppure egli aveva visto Maria e udito le parole, dalla sua voce: Domani, alle cinque. Chiamò il servo, suonando a lungo. Quello venne, sonnacchioso. Non era venuto nessuno? No, nessuno, proprio nessuno era entrato. No, no. Il servo uscì.
Mr Kingsley, stringendo le labbra sottili, osservava la testa nero-splendente di Della Rocca che dondolava e oscillava seguendo la frase del canto; egli si sentiva contrarre in gola la propria buona voce di baritono inglese, e, urtato dalla larga morbidezza del fraseggiare italiano, si domandava come mai «questi idioti latini» sapessero cantare così.
Ora, gli uomini di Stato sono obbligati talvolta a subire certe eclissi, certe retrogressioni, certe transazioni, in una parola, le quali hanno offeso ed urtato il signor Brofferio. Egli non ha nulla considerato allora, nè i tempi, nè gli uomini, ed ha attaccato, come egli attacca, a briglia sciolta ed a fondo. Di ciò mille ire e la reazione delle ingiurie e dei soprusi contro di lui.
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