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Stasera dopo gli uffizi, come tutti gli anni riprese Cristina con la sua aria di donna franca. Domattina dalle cinque alle nove aspetter

I due sacerdoti erano partiti per dar passo agli uffizi divini del pomeriggio; e l'organista ci aveva lasciato due ore dopo lo sviluppo del male, facendomi di grandi inchini e raccomandandomi caldamente di restare finchè Don Luigi non fosse perfettamente ristabilito.

Ahimè! soggiunse Rosina, invano ho sperato che i pubblici uffizi in altra parte di mondo sostenuti dal mio Giovanni, potessero fargli dimenticare quella bollente idea della sua prima gioventù; ahimè! e quando mi credeva che l'et

C'erano i titolati meno abbienti, anzi poveri addirittura; gente da sostentare in ogni modo migliore, la mercè di Opere pie acconciamente sfruttate, di antichi legati, di pubblici uffizi, e da scrivere intanto nelle file della tenebrosa legione, nella quale avevano a militare per vecchia tradizione e per nuovo debito di gratitudine.

Quel giorno, per l'appunto, egli avrebbe dovuto essere negli uffizi, per una discussione di qualche importanza, ed era invece a far l'uditore di una mercantessa di mode.

La casa di mastro Jacopo era di persona agiata, ma non ricca. Del resto, a quei tempi, anche i popolani grassi vivevano semplicemente. Al servigi della famiglia di mastro Jacopo non c'era che una vecchia fante, la quale bastava a tutto, e a governare la casa e ad accompagnare madonna Fiordalisa, quando esciva per andare agli uffizi divini. Essa per altro non sarebbe bastata ai bisogni di quella circostanza solenne, e fu mestieri provvedersi di quattro o cinque mezzi servizi per quel giorno di grandi faccende domestiche. Parri della Quercia e Tuccio di Credi, volonterosi aiutanti, si fecero in quattro, per servire il maestro in quelle ricerche e in tutto l'altro che gli fosse bisognevole. Nella necessit

Andrea apportò in camera qualche cibo per sua moglie, che essa respinse con ripugnanza; il marito lo sporse al cane, che voltò la testa da un’altra parte, rifiutandosi di mangiare. Le fantesche di casa andavano e venivano dalle stanze, sbalordite, dimenticando i soliti uffizi. Il maestro Zecchini fu pregato di occuparsi dei funerali.

Senza riguardo alcun quella sleale comincia a far uffizi pel guascone, dicendo ch'era un uomo principale e che se gli doveva far ragione; e dona a ciascheduno un memoriale, a que' che sono alla conversazione: ché c'eran de' votanti al parlamento, tra cavalieri e paladin, ben cento. Non v'è donna bizzarra che non abbia forza ne' cuor degli uomini votanti.

Il convento dei domenicani in San Marco a Firenze, oltre ad avere un'importanza storica, ne ha una immensa dal lato artistico. Deve la prima al Savonarola, l'altra a due maestri esimî nella pittura, Angelico da Fiesole e Fra' Bartolomeo. La piazza sulla quale sorge il convento è ancor oggi, come ai tempi di Lorenzo de' Medici, uno dei ritrovi della vita artistica fiorentina, il terzo, dopo gli Uffizi ed il palazzo Pitti; col

Ora, i giovinotti d'Arezzo non s'erano mica indugiati per istrada; avevano scoperto subito la bella fiorentina, l'avevano scovata, levata, come i suoi concittadini avrebbero levato il grillo dal buco, la mattina dell'Ascensione. Fiordalisa non esciva di casa che i di festa, per andare nel Duomo vecchio agli uffizi divini.