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Aggiornato: 30 giugno 2025
Non senti che io ne muoio?... Simile io sono alle cagne raucamente ululanti che si stringono intorno i loro piccoli, in fondo ai crepuscoli invernali, davanti al mare, ai suoi clamori ed alle sue sataniche devastazioni!... Oh! gli artigli delle mie dita!... Poichè t'amo, infatti, come una cagna ama i suoi piccoli!... Sì!... Io, ti partorii!... Io, senza posa ti partorisco ne' miei baci felini!... Ti trassi dalle mie viscere, ed ho per te il delirio terribile d'una madre, cui si lacerano i fianchi quando tu trasalisci graziosa e turbolenta nel mio abbraccio!... Oh Giulia mia!... Tu che passi nelle mie vene boccheggianti, come un tizzone che faccia ustioni di miele!...
In un simile stato d'animo si trovava Guido Olderico nella spianata del romitorio di San Francesco, sull'orlo della ripida scoscesa da cui l'occhio dominava l'immensa verde vallata cosparsa di ville e di casolari che, da quella distanza, prendevano l'aspetto di giocattoli disseminati a casaccio dalla mano irrequieta d'un capriccioso fanciullo. Il cielo era coperto, ma l'aria mite, e il verde degli sterminati vigneti ancor fresco. Di tanto in tanto, da un campanile di villaggio, arrivavano i suoni delle ore; dei galli cantavano nella lontananza; nessun altro suono turbava la pace di quella solitudine. Seduto sopra un sasso, coi gomiti appoggiati alla balaustra che girava tutt'intorno alla spianata, l'Olderico pareva una statua, come il S. Francesco che benediva dall'alto del cornicione della chiesetta. Nella quiete della campagna, egli sentiva finalmente sedarsi l'agitazione dei suoi nervi tormentati; e, vista da quella distanza, la vita turbolenta della grande citt
Le principali e più frequenti cause dei peccati di lussuria sono: 1. L'intemperanza nel mangiare e soprattutto nel bere. «Il vino è cosa lussuriosa e l'ubriachezza è turbolenta chiunque si diletter
Per descrivere esattamente come si commosse il volto del Lautrec all'udire quella voce gemebonda, quella voce di donna principalmente; per descrivere le sensazioni che si dipinsero sulle facce di tutti, quando, udendo quel suono, si volsero al governatore, in attenzione di quanto poteva succedere, converrebbe esser stato presente. Le parole iraconde in cui il Lautrec era uscito alcuni momenti prima, erano indizio ch'esso versava allora nella più turbolenta agitazione dell'animo. Perciò, sebbene la piet
Egli rifiuta semplicemente di sostenere la rendita e d'aprire i crediti necessari per le spese della campagna.... Chiudete, chiudete presto quella cloaca pestifera che vomita carogne, singhiozzi di spavento e riflessi di argento sudicio sulla spiaggia invasa dall'oceano della guerra!... Ascoltate piuttosto la turbolenta risacca di quest'ondata di studenti che si dimena e si lacera contro le file della cavalleria, scogliera coperta di schiuma!
O gran popolo delle fiamme, perchè mai simulare con la chimica turbolenta dei vostri febbrili accoppiamenti, perchè mai simulare davanti a me gli stomachevoli latticinî della luna, e a volta a volta il balzo danzante d'una madonna d'oro lanciata contro l'azzurro da un'esplosione di preghiere? O mio Motore! Ecco gi
La prospettiva del viaggio d'Italia diveniva ancor più disgustosa, quando considerava la situazione turbolenta di quel paese lacerato dalle guerre civili, in preda a tutte le fazioni, e dove ogni castello si trovava esposto all'invasione del partito avverso. Considerò a qual persona era rimesso il suo destino, ed a qual distanza si sarebbe trovata da Valancourt.
Questa era la passione la temuta e grande passione. Ora non esisteva per lei altri che Nino. Nino non era più Nino: era la giovinezza stessa, era l'amore, era la vita, era tutto quello che ella aveva posseduto nella turbolenta ricchezza del suo passato, tutto quello che tra poco le sfuggirebbe per sempre.
O Vulcano, io odo da molto tempo il rotolare continuo della tua voce turbolenta che freme nel rauco camino della tua gola, E tanto mi dimentico a contemplare l'eruzione delle tue parole arroventate, che non ho ancora sgrovigliata la sfolgorante matassa del tuo pensiero! Oh! la maestrìa e l'ispirazione che il tuono scoppiante della tua voce palesa sulle torride pareti del tuo studio d'artista!
Giorni sono, sul finir della scuola, mi avvidi che l'Ernestina aveva gli occhi rossi: gli occhi rossi, in una bambina, sono sempre indizi di pianto recente. Che cosa aveva avuto l'Ernestina? Chi aveva potuto farla piangere? Era d'un carattere così quieto, d'un fare così dolce, che nessuna delle sue compagne si sarebbe sentita il coraggio di molestarla. Dunque? Dunque... ve lo devo dire? la povera bambina era gelosa, era gelosa delle carezze che io faceva alla sua piccola amica Argene: e un giorno la udii lagnarsi in questi termini: « Pare impossibile che la signora maestra, che è sempre così buona e imparziale, faccia tante carezze all'Argene; non dico che quella bambina sia cattiva: tutt'altro; ha anzi buon cuore, ingegno aperto, umore sempre allegro: ma non le si può stare accanto, tanto è vivace, turbolenta e chiacchierina. Chiacchierina poi!... Non è contenta fino a che non ha saputo il perchè di tutte le cose, e perfino quando legge s'interromper
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