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Aggiornato: 4 giugno 2025
Non v'è occhio in Europa che non guardi ai vostri primi passi nella carriera che vi s'apre davanti. Sire, è forza dirlo: questa carriera è difficile. Voi salite sul trono in un'epoca, della quale non saprei scorgere la più perigliosa pei troni negli annali del mondo.
Quando, undici anni addietro, la Francia si riscosse dal lungo sonno in cui l'avean posta i padri dei sofisti idolatri ch'oggi pesano sui vostri moti, una lunga tremenda corrente elettrica corse Francoforte, Berlino, Pesth, Vienna, Milano, e pose a pericolo tutti i troni d'Europa, perchè i Popoli, ricordando la Francia del 1789 e commossi dalla potente parola che suonava attraverso la nuova riscossa, credettero che un principio sorgesse e salutarono con impeto la vita che doveva discenderne a tutti.
La mente, che qui luce, in terra fumma; onde riguarda come puo` la` giue quel che non pote perche' 'l ciel l'assumma>>. Si` mi prescrisser le parole sue, ch'io lasciai la quistione e mi ritrassi a dimandarla umilmente chi fue. <<Tra due liti d'Italia surgon sassi, e non molto distanti a la tua patria, tanto che troni assai suonan piu` bassi,
Uno di quegli usci si aperse, e ne balzò fuori un coso tondo, un cor contento in tonaca da frate. Era il signor Prospero. Alcuni secondi dopo si aperse l'altro e ne usci un bel padrino, su cui si posarono gli sguardi curiosi di tutta la famiglia fratesca. Dio santo, che figura d'angelo fatto frate! Angeli, arcangeli, serafini, cherubini, troni, dominazioni, virtù, potenze, principati, ditelo voi, a quale dei vostri cori e delle vostre gerarchie appartenesse quel gentile padrino biondo, con que' labbruzzi vermigli, quelle guance rosse e quegli occhietti ladri. In verit
Gli uomini liberi, Sire, in Italia son molti; hanno pur potenza, confessatelo, di farvi tremare sul trono; hanno potenza di rovesciare tutti quei troni che non s'appoggiano sulle bajonette straniere.
Un lampo dell'anima gli rivelò la scrittura. Lesse: Quand'io morrò, morranno i troni di Spagna. La fiamma vacillò, Estebano rabbrividì. C'erano ancora due versi che bisognava leggere... gli occhi del giovanetto s'offuscavano... gli pareva vedere Elisenda stesa a piè dell'altare, immobile e bianca, e avvolta in un fumo.
«Questo non ignorava, e però senza speranza vi amava, senza speranza i miei interni tormenti vi apriva. È vero che amore può molto più che noi non possiamo; ma è vero ben anco, che occorrono distanze a percorrere impossibili; e voi, orgogliosi, balzati dalla ingiustizia o dal caso sui troni della terra, stimate avere onnipotente impero sopra le anime immortali. Miserabili! e non sapete che l'anima ha tali ferite, che nessuna potenza al mondo vale a sanare! Dovrei forse accusarti di presunzione, per avere voluto conoscere un male che non istava in tuo potere di volgere a bene, e farti sentire che sei polvere.... coronata sì, ma polvere? No: valgati l'animo cortese, e la lusinga del potere che troppo ti fa baldanzosa, e più valgati trovarmi io disposto da gran tempo alla morte, e disperato affatto. Pareami morire con un peso sull'anima tenendo celato il mio amore; ora, poichè l'ho potuto svelare, parmi che poser
Io mi prostro!... In un'orgia di visioni S'accascia la brïaca fantasia.... Veggo mari di sangue, e templi, e troni Accatastati, e altari, e deliranti Moltitudini, e donne, e bare, e fiori, E spade luccicanti.... E tutta questa baräonda vola Dinanzi agli occhi della mente mia; S'apre ogni bocca e non dice parola; Batte ogni piede ed un fruscìo non s'ode; E, in fondo a un bujo ciel, senza fragori, Ogni folgore esplode.
Ma si rivolse poi colá in Germania contro l'inviso cognato di Svevia, e contro a' sassoni ribellati per suo mal governo, e contra un duca di Baviera pur ribellato o temuto ribellarsi; e spogliò questo del ducato, e diedelo a Guelfo, congiunto in qualunque modo dello spogliato, italiano ad ogni modo e di casa d'Este; il quale fu cosí stipite di quegli Estensi tedeschi che tennero poi e tengono tanti troni settentrionali, di quegli Estensi o Guelfi che, cosí innalzati dalla casa Ghibellina, furono poi gli emuli di essa, e diedero il nome a tutti gli avversari di essa.
Donna, figgiti bene nella mente che sulla terra non v'ha più oggimai che un potere, e questo è quello del pontefice; che sulla terra non v'ha più che un nome, e questo è quello del papa. Un altro ordine di cose è cominciato. I vescovadi, i troni non esistono che nel pugno del papa. Egli li d
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