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Aggiornato: 20 giugno 2025
Ecco un'idea semplice, dissi fra me che non mi è venuta in mente! Io non avevo ottocento lire sotto la mano, ma possedevo tre volte tanto in oro, in trine e in frivolezze eleganti. Il cuore non abituato ad aver bisogno, non era abituato nemmeno a provvedere ai bisogni degli altri. Anche nell'arte dell'esperienza vale più la pratica che la grammatica.
La signora Rosa cuciva biancherie finissime, faceva trafori che parevano trine, rammendi che non lasciavano più trovare la traccia della laceratura. La signora Caterina non lavorava che a punto di calza; ma in quello era maestra.
E seguitò a internarsi pel viale, con un passo più celere. Portava un abito di panno grigio chiaro ornato di trine più oscure, un cappello di feltro grigio, un ombrellino di seta grigia a piccoli trifogli bianchi.
Margherita pareva allor allora avesse deposto sul predellino il tombolo, sul quale coi piombini stava tessendo trine, occupazione prediletta delle sue pari, ed erasi recato in mano un libriccino di pergamena, riccamente rilegato, con borchie d'oro, cesellate finamente.
Giacomo la strinse più fortemente, e colla mano che avea libera, prese una mano di Lalla, poi il braccio, e accarezzandolo ne seguì le linee morbide, tondeggianti, penetrando nei caldi misteri della manica larga, guernita di trine. Egli pure anelava, smorto, tremante. La voce gli si rompeva rauca, ma parlava sempre.
La lunga stola dalle pieghe belle Tragicamente cade sul suo piede; Ella prega ed impreca irosa imbelle Comanda, chiede, Schiava, regina dal gemmato crine Innamorata, ascetica, pagana... Poi sovra il raso sa sgualcir le trine Occhïeggiando vana. E a dieci lustri d'intervallo il dramma Rifulge ancor nella novella attrice, Arde in quell'esil corpo una gran fiamma Divoratrice.
Mea, timida da principio, si era accorta presto di questa muta venerazione senza poterne intendere il profondo significato, ma il suo umore facile, eccitato dalla carne e dal vino, col quale a tavola la rimpinzavano, ne era diventato anche più allegro; mentre la sua bellezza nelle nuove vesti sgargianti di seta, col grande fazzoletto bianco di trine, che le involgeva il busto roseo ed azzurro, e un altro fazzoletto attorcigliato sulla nuca alla provenzale, raggiava di più vivo splendore.
La fanciulla del mattino fu un sogno, quella del mezzogiorno un delirio. A sera ho desiderato di morire: a notte? La cameriera dalla stanza reca fuori le profumate biancherie, un nuvolo di trine, pieno di lampi. Felice notte! mi dice anche lei, con un certo sorriso.... E quand'io mi levo dal tavolo, vuole accendermi il lume. Monti di Sestri.
Arazzi di ricchissimo liccio, con disegni storiati, cortinaggi di seta, tappeti di Fiandra, seggiole dorate, larghi cuscini di velluto gettati alla rinfusa sul pavimento; su d'un tavoliere, in eleganti astucci, gioie, vezzi, smaniglie, collane, cinture, piume fatte di sole perle e di brillanti; sui cuscini una veste di raso bianco, mantelline, veli, trine, merletti, sfoggi d'ogni maniera.
La biancheria intima era d'una ricchezza straordinaria, le camicie da notte particolarmente, morbide, seriche, spumose, orlate di trine finissime, infiocchettate d'azzurro e di roseo.
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