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Aggiornato: 11 giugno 2025


A Barracas al Sur compaiono mille voti prima della formazione del seggio. A Lomas de Zamora quattrocento elettori producono mille e duecento voti. In tre seggi non c'è stato concorso, ma hanno tuttavia figurato tremila e duecento voti. In altri quattro seggi è avvenuto lo stesso miracolo. A Patagones una persona ha contato ventidue elettori concorrenti alle urne: voti mille e centocinquantatre.

Noi di fuligine Suffusi e forti, Urtiam le macchine, Che acute strillano Destando i morti Dentro la polvere. Coro Sorgono i morti. Ai colpi cedono Della tempesta I monti. Ai ruderi Cedono i ruderi: Il libro resta Tempio granitico. Coro Il libro resta. Cedono al vecchio, Che gli anni fila, Sfingi e Piramidi, Ed è l'Iliade De' suoi tremila Anni ancor giovane. Coro Cantiam l'Iliade

Ma i coniugi ne avevan pochini da spendere, e meno ancora ce n'erano per i gusti aristocratici della contessa Orsolina. Le loro rendite non toccavano mai le tremila lire, tutto compreso; quantunque il conte Venceslao, dopo la scuola, corresse in giro a dar lezioni private.

Tremila replicò l'altro sempre più burbero e accigliato; e siccome Giacomo lo guardava attonito continuando a negare, quegli alzò la voce: Tremila... Tre cambiali da mille lire! Ma la terza l'avevo firmata in bianco; non si sapeva la cifra... Mille lire. Tre cambiali da mille lire... Scriverò al Richard: a Borgo San Donnino. Il Facchinetti guardò Giacomo ancor più di traverso.

E per sovramercato, ci avete venticinque mila lire da mettere al dodici per cento, presso gli usurai che ne cavano il cinquanta. Una entrata sicura di tremila lire all'anno.... eh, non c'è male! Senza contare quello che guadagnate onestamente, e quello che pensate di arraffare ancora.... Perchè voi, signor Battista, non siete uomo da volervi fermare a mezza strada; non è egli vero?

Invece le tremila lire le sentiva, vedeva luccicare i marenghi nel suo grembiule; alla sua corta intelligenza riesciva impossibile di comprendere che aveva fatta una perdita, mentre aveva tutto quel denaro che le tintinniva in grembo; le pareva d'essere arricchita, e rideva del suo riso muto e gongolante, dicendo alla sorella: Via! Ti posso dare molti fritti di cervello, con tutto questo.

Disse Marfisa: Assai di te m'edifico, ma per gli altri tremila è duro il chiodo. Fammi parlare al mezzo, e mi certifico ch'io ridurrollo vizzo, s'egli è sodo: saprò toccar le corde e tôrre il vento per far che de' tremila sia contento. Per meno di seimila non sperate, la persona palesar vi posso diceva Gan; ma se i tremila date, noi vedrem tosto Filinor riscosso.

E continuava a insistere, a ribattere, a ripetersi, con quella testardaggine che era pure una forza, la sola forza che vincesse in lui la timidezza. Tremila lire? Ebbene in quegli anni aveva guadagnato altro che tremila lire! Aveva lavorato per suo figlio, le aveva guadagnate per suo figlio, le aveva spese per suo figlio! Che cosa erano in fin dei conti tremila lire?

Almeno almeno, avrebbe dovuto fare una eccezione pel suo uomo, che gli diceva ben del suo dramma senza averlo letto, e non gli prometteva di pagargli tremila lire quando i suoi poveri cinque atti avessero ottenuto il trionfo di quattro repliche alla fila; trionfo per stesso impossibile ad un autore novellino, e che dopo tutto c'era sempre modo di mandare a vuoto, in ogni teatro d'Italia, dove gli abbonati comandano a bacchetta, e non ammettono repliche!

Il vostro caso, del resto, non è nuovo nella storia; si è dato il simile, tremila e più anni fa, nell'isola d'Itaca, ed è toccato alla regina Penelope. Ce ne aveva un bel numero anche lei, che non le davano tregua. Ma un giorno capitò Ulisse a casa, e li conciò per le feste. Se uno di questi giorni, imitando Ulisse, il savio conte Quarneri....

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