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Aggiornato: 19 giugno 2025
Vi si trascinò sotto e raccogliendo tutte le sue forze chiamò aiuto. Udì un nuovo fischio poi una voce, quella del bandito Debbeud, gridare: Ol
È vero, rispose ella, grazie. E gli stese la mano, che ei strinse in silenzio. Poi: Sventurata! disse; che fu di voi? che mai faceste? Dunque, una passione vi trascinò? No! esclamò Gabriella; voi vi ingannate, come certo s'ingannarono tutti. La fatalit
D'altra parte lei è così solo, così soffocante, così affettuoso che io non oso infierire contro lei. Io stessa, signor Cesare, sono molto sola, molto infelice in questa dura e lunga vita che trascino a stento. Lei sa quale e quante disillusioni ha avuta la mia gioventù. Tutte le mie balde e azzurre speranze caddero come foglie inaridite da un albero decrepito.
Avrebbe cominciato allora veramente a rivivere, a rivivere la vita dello spirito, la vita della grazia, la vita nuova! Oh, come sospirava quel giorno! E vedendo il suo letto candido si sentì attratto anche da quel rifugio, da quella promessa di riposo, di oblìo. Vi si trascinò solo; e la padrona, quando capitò col pollo e il bordò del Cova portato da Taddeo, lo trovò gi
Egli, Monti, entrò nel locale apertogli, chiuse dietro a sè la porta, accese un fosforo, e colla languida luce del principio di esso e dello zolfo adocchiò dove stavano i due barili colla polvere e dove i mattoni; smorzò il fosforo per impedire che si accendesse lo zeppo e spandesse troppa luce; trascinò i barili fino nel mezzo della munizione, li congiunse palpando così all'oscuro, ne congiunse le bocche in modo che poco distassero l'una dall'altra.
Don Diego traballò e provò di alzarsi. Il nodo si restrinse. Poi, come la vittima si accasciava, Gabriele la trascinò presso di Concettella. In questo frattempo, Filippo chiudeva a chiave la porta della camera del vescovo e ribadiva due o tre viti alle imposte della finestra onde non la si potesse aprire. Ritornò quindi vicino a Gabriele.
Era però sul punto di troncare gl'indugi e premere il grilletto, quando gli ferì l'orecchio un mormorio vago, lontano. Forse era un'illusione dei sensi, una delle tante allucinazioni che precedono l'agonia. Forse era una nuova frana, forse era il romore dell'acqua che s'era aperta un'altra strada. Si mise in ascolto cercando di calmarsi, di raccoglier le poche forze che gli rimanevano, di raccapezzar le sue idee. E quel romore continuava, nè Roberto sapeva spiegarsi che fosse; pur non pareva strepito d'acqua che irrompe o di terra che si scoscende; era, per dir così, un romore fatto di romori diversi. Il povero sepolto vivo, che ormai non poteva più reggersi in piedi, si trascinò carponi dalla parte ond'esso veniva, e, appoggiato l'orecchio al suolo, stette lì immobile, trattenendo il respiro, comprimendo con una mano il cuore che minacciava di scoppiargli nel petto. In questa posizione, le onde sonore gli arrivavano più distinte, avvicinandosi e allontanandosi con alterna vicenda, facendo con le loro vibrazioni traballare il terreno. Non riusciva ancora ad afferrare bene quei suoni, non avrebbe ancora saputo dar loro un nome; aveva acquistato però la certezza che qualche cosa si moveva al di l
Fathma data un'occhiata ai ribelli che bivaccavano parte sulla riva e parte sulle isole senza più darsi pensiero della darnas, si mise alacremente all'opera. Afferrò un pezzo di tetto e radunando tutte le sue forze lo trascinò a poppa e lo gettò sul basso fondo. Omar fu lesto ad afferrarlo e a montarvi sopra.
Nè lei nè Violet capivano quest'idea, e Paolo non lasciò loro il tempo di pensarvi. Appena potei abbracciare questo incomparabile amico e dirgli una parola di gratitudine. Egli trascinò via sua moglie e disparve nella pioggia. Due minuti dopo arrivò il treno da Assmannshausen.
E rovesciando panca e scranne, e dalla rapina non accorgendosi dello sbellicarsi che i quattro facevano; si trascinò fino all'uscio, tempestando colpi colle mani e coi piedi, da parere un dannato.
Parola Del Giorno
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