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Aggiornato: 28 giugno 2025
Paolina girò la chiave nella toppa, si tolse d'addosso lo scialle, il casacchino, li gettò sul letto insieme al cappello; chiuse la finestra; si buttò in una poltrona, portò il fazzoletto alla bocca e pianse, senza lagrime, pianse della gioia di trovarsi sola.
La chiave girò adagino, adagino nella toppa e, apertosi l'uscio, comparve la giovinetta che teneva un dito sulle labbra, per fargli cenno che non parlasse troppo forte. Siete voi, Michele? bisbigliò la fanciulla. Oh, signorina! rispose egli, arrossendo. Zitto, zitto, per carit
S'apriva davanti a noi il lungo e spazioso corridoio dalle bianche pareti, deserto. Tutte le porte delle celle erano chiuse. È qui, ai pagamenti. disse il dottore Numero quaranta. Con le nocche delle dita picchiò sulla porta e attese qualche poco. Poi ficcò la chiavetta nella toppa e la porta s'aperse. Ora egli, di su la soglia, col cappello in mano, salutava. Buongiorno, signorina.
Quindi si nascondeva disperatamente negli angoli a piangere col cuore gonfio. Mattina e sera, le due vecchie prima di uscire per andare in chiesa chiudevano tutte le imposte, tutti gli usci e, girando a doppia mandata la chiave nella toppa, le ordinavano severamente di non aprire le finestre, di non fare rumore.
Allora trasse fuori una grossa chiave che nascosamente avevale recata la Barbara, e con quella si provò a disserrare il rugginoso catenaccio. Le sue piccole mani non avevano forza bastante; atterrita al più leggero scricchiolìo della toppa, gi
Ma il buco della toppa si oscura; forse qualcuno guarda... Donato si tira indietro quanto può, senza far rumore, per non esser visto; ma ode nuove ciancie, rumore di passi sul pianerottolo, giù per le scale, poi più nulla.
E lo rigettò nello stipetto, cui chiuse affatto. Ora, quelle carte di sua madre non sarebbero desse quelle piuttosto di cui egli ora traffica? Gli è evidente. Ma il mobile, oltre la toppa a segreto,
Il governo d'allora non avversava punto la setta, che anzi aveva a tenersela cara, come quella che gli guerreggiava i partiti avversarii e gl'indocili. Il popolo, svogliato, facile a mutar consiglio, ateniese insomma fino al midollo, lasciava correr l'acqua al mulino e una cosiffatta congrega girare a sua posta le chiavi nella toppa mal custodita del santuario domestico.
E lo vide, passate due camere, il suo damo ribelle; egli era in fondo alla sala da pranzo, presso l'uscio che metteva allo studio del padrone, curvo sul fianco, l'orecchio alla toppa. Michele a sua volta la vide colla coda dell'occhio, e colla mano le fe' cenno di tornarsene alle sue faccende.
Dopo un istante una chiave gira nella toppa, ma inutilmente causa il catenaccio interno, poi un lieve fischio, poi un rumore insolito, siccome di sfregamento di piedi lungo la cappa del camino, indi tosto un colpo di pistola, ed il guaito contemporaneo di un cane, di voce nota. Dio, Dio, esclama Alfredo, il mio Lord certamente ferito. Le due donne cadono in ginocchio.
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