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Aggiornato: 25 giugno 2025


Era alcuna particella delle sue possessioni dalla donna col titolo della sua dote dalla cittadina rabbia stata con fatica difesa, de' frutti della quale essa e i piccioli figliuoli di lui assai sottilmente reggeva; per la qual cosa povero, con industria disusata gli convenia il sostentamento di se medesimo procacciare.

Si chiama illustrissimo l'uomo a cui non possiamo dar titolo d'illustre; è eccellentissimo il tribunale, che non è mai stato eccellente.

La gitanella è oggimai Regina Bello, figliuola di un proprietario di Nicastro e dell'ultima erede della famiglia gli Atripalda di Nubo nipote quindi del dottore Gennaro conte di Nubo. Conte e non principe di Nubo, non avendo giammai voluto prendere questo titolo tanto sacro era il culto ch'e' conservava alla memoria di suo padre, morto sul palco, per causa politica, nel 1799, a Napoli.

Il duca si alzò, rilevando Morella ancora ai suoi piedi, e gettolla sul seggiolone. E' passeggiò in silenzio per qualche minuto nella camera, infine sclamò, come parlando a stesso: Al postutto, perchè non accetterebbe dessa? Un rifiuto, darebbe a supporre un cuore; e costei non è che un baratro. A che titolo potrei io pretendere d'imporle una simile perdita? Perchè io l'amo? Io la amo per me: dunque l'è un balzello per lei: dunque occorre un'indennit

Non esisteva che per gli altri. Ma, quasi senza volerlo, nel bizzarro racconto cui volle apporre un ancor più bizzarro titolo: «La nota della lavandaia», diede la chiave del proprio mistero psicologico nella tolstoiana figura della piccola Vera.

Lui si chiamava Fausto; aveva poco più di trentacinque anni, ed era artista di canto; tenore. Lei era una di quelle signore eleganti di cui si dice sempre il casato ed il titolo, e si possono frequentare un mese senza saperne il nome. Non si conoscevano.

Maffeo Barberini, che poi fu papa col nome di Urbano VIII, veramente in questa epoca non era cardinale: egli fu promosso alla porpora romana da Paolo V, col titolo di San Pietro in Montorio, nel 1605. Ciò accadde a danno di certo spagnuolo, il quale percuotendo di un bastone un lanzo che lo aveva offeso, lo uccise. GREGORIO LETI, Vita di Sisto V, p. 2. GREGORIO LETI. Op. cit. p. 2.

La conversa fece un grazioso risolino al presente e al titolo sonoro con cui la salutava il legnaiuolo, scaltro come tutti i gobbi suoi pari. Curiosit

Il tallero pesa k. 138 d'argento a peggio 190 per marca, o in altri termini è al titolo 0,835. La met

Il colono non riceve il titolo di propriet

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