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Aggiornato: 26 giugno 2025
Egli tenta di persuadersi e di persuaderci del contrario: "Uno strano ardore di sacrifizio mi infiammava subitamente, mi spingeva ad abbracciare la mia croce. La grandezza dell'espiazione mi pareva degna del mio coraggio." Ma spesso, andando verso la sorella dolorosa per tentar di consolarla, egli smarriva la via; cercava invece le labbra di Giuliana.
I re seguono talora, non iniziano mai. Chi tenta indugiar la Nazione dietro al fantasma d'un'iniziativa monarchica, o inganna, o ha smarrito il senno.
Dimenticherai, dimenticherai... ella disse, con la sua intonazione malinconiosa, che dava tanto fascino alle sue parole. Non dimenticherò, mai egli dichiarò, aprendo le braccia, con un gesto definitivo. Tutto si dimentica disse Chérie, semplicemente. Io non posso. Tenta. Ho tentato... lo sai... ho tentato egli disse, con una umiliazione atroce di tutto il suo essere. Ebbene?
....... è primavera l'antica proscente che s'ammanta di fiori e di foglie a nasconder le rughe, che sotto al peplo vermiglio l'ulcera ricopre e dalle porte, dove amor si vende, ride ed inchina al passeggier e lo tenta e raccomanda a lui la merce buona. Or su la gonna l'alza, o fanciulletto cuore, e vedrai ciò ch'ha di sotto fiorito ed odoroso. La meditazione al Cuore.
Se il picciol piede illusero Di cupo rio le sponde, La madre piomba rapida, E il tragge, o muor nell'onde. Ella, se il figlio palpita Tra infetto aere tremendo, Tenta i suoi dì redimere, Le piaghe a lui lambendo. Se patria e tetto invadono Empie, omicide squadre, Stringe i suoi figli, e impavida Pugna per lor la madre.
Rimaneva dunque Gaudenzio libero negli appartamenti del comando, e colla sola Susanna, fatta sua in carne ed ossa. Ida, che non dormiva, udì aprir l'uscio della sua stanza, ed al chiaro d'un lume essa scoprì il suo schifoso tentatore avanzarsi coll'aria del demonio quando tenta le anime.
Adesso si tenta esplorando la provincia; ed io devo godermela a tutto pasto. Perchè ti accomoda! Sei carino!... Sono io, vero, che comanda? Oh, se potessi fare a modo mio, almeno un giorno!... E Lalla sospirò con la rassegnazione della vittima. Tu, per altro, avresti potuto liberartene con qualche scusa. Non sei contento di me? Niente affatto.
Rogiero, il quale, finchè Manfredi stava stretto nelle braccia dei suoi, era rimasto immobile, forse quattro passi discosto, adesso osò sollevare gli sguardi, e muovere un piede: tentò parlare, le parole uscivano imperfette, tremolavano i labbri convulsi; lo guarda Yole fisso fisso senza battere palpebra, con le pupille smarrite pel bianco dilatato in terribile maniera; tenta anch'essa rispondergli, si affollano le voci alla gola, vi lasciano l'angoscia dello sforzo, e tornano a gravit
Su, tenta.... Non sar
Qualche volta, bonariamente, ella gli tendeva un tranello: Perchè mi ami così poco? Io ti voglio troppo bene. Perchè non posso di più. Non puoi, non puoi? Tenta. Oh no! esclamava, con un tono di stanchezza, di sfiducia, di paura. Io ti amo troppo ella diceva, affogando di dolore, ma non mostrandolo. È ciò che mi trafigge. Io sono un indegno, Clara. E se non ti amassi più?
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