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Aggiornato: 16 giugno 2025
Signori, io sono il Còrago.... non vi spaventi il vocabolo!... sono colui che nei teatri romani forniva le decorazioni, i vestiti, le macchine e tutti gli apparati scenici, raccogliendo in sè i moderni uffici di vestiarista, attrezzista e trovarobe.
A Napoli, ella aveva completamente mutato il suo sistema di vita; con abili pretesti si era sbarazzata della folla che prima le stava attorno; evitava le visite, i teatri, ogni luogo di riunione. Suo zio di Marciano e il duca di Majoli erano le sole persone che ancora vedesse.
E senza parere, studiava il portamento, l'atteggiamento, gli sguardi, i gesti delle grandi signore italiane, inglesi, russe, francesi, con le quali si trovava nelle sale dei teatri, nei luoghi di convegno alla moda.
Attualmente vi sono in Roma due teatri di marionette o di burattini, uno in piazza Montanara, l'altro in quella di S. Apollinare. Il primo, quello veramente popolare, frequentato dalle classi inferiori; il secondo possiede burattini gi
Ma presto la commediola finì; e siccome nei teatri spagnoli non di rado si alternano brevi recitazioni con intermezzi di ballo e scene di zarzuela, così ora si annunziava la parte migliore dello spettacolo: una famosa danzatrice zingara.
Capitolo XXII. Tale essendo il lusso del vestire e dell’acconciarsi, facile cosa è lo immaginare la vita alla quale esso dovesse corrispondere. Conversazioni, feste da ballo, teatri, villeggiature si alternavano con feste e spettacoli sacri e passatempi religiosi. D’estate o d’inverno, la giornata era sempre breve, insufficiente alle occupazioni del corpo e dello spirito.
Ma a volte, la elevatezza degli spettatori veniva quasi indistintamente condivisa da entrambi i teatri, dei quali il S.a Caterina offriva d’ordinario opere comiche.
E infatti, subito dopo cena, Roberto si ritirò nella sua camera e scrisse a sua madre. Gli era convenuto rinunciare, per qualche tempo almeno, a una corrispondenza diretta con Lucilla, giacchè la signora Giulia aveva subordinato a questa condizione la sua promessa di patrocinar la causa de' due amanti. Del resto, la lettera di Roberto alla signora Federica era, per tre quarti, consacrata a Lucilla. Il nome della giovinetta ricorreva una quindicina di volte nelle sei facciate dell'ingegnere. Se Lucilla avesse veduto lui, l'antico frequentatore dei teatri e dei balli, camuffato da minatore! E poi Roberto descriveva a sua madre (e a Lucilla) la famigliuola che lo aveva accolto con tant'effusione: Odoardo un po' grossolano di gusti, ma tutto cuore, tutto ospitalit
⁷ Villabianca, Diario ined., a. 1800, pp. 94-100, 151-63. A periodici ridotti carnevaleschi si aprivano sempre i teatri: e poche delle persone che il potessero vi mancavano. La variet
Tu hai una moglie giovine e bella, disse Gervaso, può darsi che preferisca le passeggiate lungo il corso a quelle in mezzo ai campi, che preferisca i teatri i salons, le feste da ballo alle lunghe sere passate accanto al fuoco raccontando storielle. Io sarò vicina a' miei parenti ed a voi, disse Erminia fissando il vecchio con affetto, dove volete adunque ch'io trovi un soggiorno più aggradevole.
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