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Aggiornato: 16 giugno 2025
La statua, per dirvi tutto, è di marmo corallitico; un marmo d'Asia, assai lodato da Plinio, che lo dice nella bianchezza e nell'apparenza molto vicino all'avorio. L'ipogèo, nel quale fu rinvenuta, è a cinquecento passi dal recinto del teatro di Milo, che forse era dedicato a Venere, come quello di Pompeo in Roma, e come in generi tutti i teatri antichi. La famosa Venere d'Arles fu appunto scoperta nelle rovine del teatro romano di quella citt
E infatti, dormono forse gli uccelli? Ascoltate il gran popolo dei passeri, che cinguetta sugli alberi, rumorosi teatri dai cupi gradini!... E le rondinelle sputate dai fucili del vento, le rondinelle che mescolano, lacerano e arruffano i loro voli capricciosi, le udite? Passeri e rondini non dormono, o, per dir meglio, non dormono più! Tutti gli uccelli si ribellano, gridando il loro disgusto sul nauseante brodo fangoso che il sonno distribuisce prodigalmente in fondo ai refettorii mefitici della notte. Quanto a voi, Italiani, che udiste ieri sera le trombe squarciate della guerra, che fate l
Sempre questo! gridò facendosi rosso fino alle orecchie. Sempre questo! Come se voi aveste una donna sola! E ce lo volete far credere! Una sola è vostra, ma ci son poi quelle de los otros, e quelle che sono de todos y de nadie, di tutti e di nessuno. Parigi! Londra! Caffè pieni, strade piene, teatri pieni. Verguenza! E rimproverate i Mori?
Arrogi tutti gli elementi della cultura extra-scolastica, riviste, teatri, concerti, gipsoteche, gallerie, facili, a portata di mano. Arrogi una vita scrupolosamente ordinata, come conviene agli studiosi, una sapida cucina, un confortevole riscaldamento.
È che noi italiani siamo le api operaie di quel grande alveare; è che l'Argentina esiste e vive in virtù del lavoro italiano. Senza di noi non avrebbe produzione, non avrebbe nè agricoltura, nè industria, non avrebbe teatri, palazzi, porti, ferrovie.
Era così, lo aveva voluto. Indarno il dottore e la contessa Maria tentarono ogni modo di distrarli, poichè l'anno di lutto non essendo ancora trascorso, persino i teatri rimanevano loro chiusi.
Avevo ricercato il Lenzi, il Lostini e altri giovani compagni di studi, che furono lietissimi di vedermi entrare, dopo tanti anni di segregazione, nel turbine della vita sociale assieme con loro. Ero stato presentato in varie famiglie, frequentavo riunioni, feste, teatri.
Non si trattava del solito pettegolezzo, qualche volta campato interamente in aria, sempre mormorato con grazia; era un'onda di ciarle e di commenti fragorosi che dilagava per tutto, nei caffè, nei teatri, nei salotti.
E che vorranno essi fare se, usciti di collegio o liberi della custodia dell’aio, senza la guida dei genitori, si troveranno slanciati nel gran mondo, vittime della loro o inesperienza o tendenza malsana, tra teatri e banchi da giuoco, tra sensali di cavalli e venditori di stoffe?²⁸⁹. ²⁸⁹ N. 2, Sabbato, 14 Genn. 1792.
Non c’è nel mondo più luogo per il dolore; la sofferenza diviene ira, diviene speranza di vendetta; quasi nessuno ha tempo di soffrire. Vivere vogliono! urtarsi, calpestarsi vogliono! Le chiese brillano come teatri; anch’esse divengono esibizioni di fasto e di potenza; non si prega nelle chiese; nelle chiese prega soltanto chi ha tempo da perdere. L’umanit
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