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Aggiornato: 6 giugno 2025


con la Serafina, è inutile il dirlo, si chiuse il ciclo romantico del nostro giovinetto. Giova bensì notare come queste frequenti conquiste asciugassero le tasche del contino Leonardo, il quale non riceveva dal signor padre che un modesto peculio mensile.

Se una povera vecchia, dai capelli rossi, ben segaligna, ben disseccata, fermavasi e tendeva loro la mano in silenzio, Regina tuffava la sua mano nelle tasche di Sergio e dava alla meschina una moneta di sei pence, dicendole: Dalla parte di questo signore, la mamma!

Il Tolomei si alzò di nuovo cercando in fretta la lettera sul tavolo, la cercò nelle tasche, credette di averla dimenticata. La trovò, la lesse, e dopo quella lettura, rinfrancato, disse forte, prima di tornare a sedersi: Ed ora la parola al nostro onorevole conferenziere!

E cercava nelle tasche la lettera della domanda ufficiale.... Il prefetto lo accolse freddamente, con un cenno del capo, senza dargli la mano, che teneva fra i bottoni del soprabito, e continuò a star attento al dramma: si rappresentava il Nerone. Cantasirena si avanzò in punta di piedi, per non disturbarlo.... gli si sedette accanto.... Il prefetto rimase impassibile.

Martino aveva imparato da Falcone a poggiare il muso sulle spalle della signora, a frugarle le tasche colla bocca, a dimostrare in diversi modi il piacere di vederla, e la riconoscenza dei doni ricevuti. Maria ne faceva l’elogio al maestro Zecchini, lo conduceva in scuderia a fare conoscenza col nuovo amico.

I denari non duravano molto nelle tasche del Garasso. Contrariamente a quella tal borsa della favola, dove tanti ne toglieva il felice padrone, altrettanti ne germogliavano dal fondo, quella del nostro Adone, più egli ce ne metteva, più sempre era vuota.

Nessuno di voi conosce questa creatura? Qualcuno ebbe a dire d'aver visto tre ore prima di sera correre lungo il molo una giovine signora che all'aspetto pareva forestiera. Nelle tasche si è trovato un portafoglio con qualche biglietto.... disse il brigadiere. Che cosa c'è scritto? chiese il commissario, Liana.... Liana? è il nome d'una pianta.

Sono nuvolette di battista, leggiere, fine, ricamate, smerlate, con la iniziale del nome e la corona marchionale; queste cosette così sottili che piegate passerebbero in un anello, stettero fra un bottone e l'altro dell'abito, in una piega della gonna, in un angolo perduto della veste, perchè la moda ha abolito le tasche per le donne, riserbandole solo agli uomini, come è di regola; questi fazzolettini asciugarono lievemente le labbra dal gelato, dallo champagne e dallo zucchero candito di un marron glacé.

Tutto va bene, gli disse Takir. Lo sceicco Fit Debbeud è a secco di talleri e purchè voi riempiate le sue tasche vi ammazzer

Di botto poi, come se si svegliasse di soprassalto, ei balzò in piedi, e volle fuggire, senza toccar nulla. E Morella! sclamò il dottore. Ciò fu come una parola magica. Il duca si precipitò sul danaro, lo tuffò nelle sue tasche e fuggì correndo. Egli errò tutta la notte, a piedi, nelle strade di Parigi. Alle otto del mattino, si trovò innanzi l'uscio di Morella.

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