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Aggiornato: 2 maggio 2025


Non c'erano che le ventimila lire.... e le zie di Crodarossa. Sopra lo zio Matteo svanivano le speranze. Prodigo con tutti gli altri, era taccagno con Evelina, perchè istigato contro di lei dalla Gioconda: era taccagno col Laner, perchè quel trentino gli era antipatico, perchè aveva ancora il rodimento delle famose ventimila lire, le sue ventimila lire.... cioè quelle del Casalbara.

Certo, Matteo Cantasirena aveva subito pensato che quei due non avevano messi gli occhi addosso alla "sua figliuola" con le più sante intenzioni, ma non dubitava punto, ad onta delle precedenti invettive, della testolina quadra, e dello spirito accorto di Nora. E intanto c'era questo di guadagnato: il matrimonio con quel pezzente, taccagno, del Laner andava in fumo.

Dai proventi del suo orto, Matteo ricavava tanto che bastava da poter ogni anno mettere in disparte una sommetta ad aumentare il gruzzolo dei risparmi: e benchè a quel suo poco di tesoruccio ci tenesse di molto con quell'amore taccagno che è proprio dei villici, pure si decise a sminuirlo d'alquanto per mettere a studiare suo figlio.

Ma un'istituzione simile meriterebbe un incoraggiamento del governo, io vi dico. Pouah! questo governo taccagno! Ah! parlatemi dunque degli altri!¹ ¹ Il conte di Chambord e gli antenati. La conversazione fu interrotta precisamente da M. Robert, il quale portava la risposta del duca. Altra derogazione agli occhi dello zio Tob, il quale non rifletteva che egli stesso aveva derogato peggio ancora.

Ci starai se crepassi, greco taccagno, ché la mi manda al negromante. Ma, se cosí risponde lo spirito, trionfa Fulvia. LIDIO femina. Misera e trista la fortuna di noi donne! E queste cose inanzi mi si parano perché io tanto piú cognosca e pianga il danno del mio esser donna. FANNIO. Io arei pure voluto intendere il tutto da costei; ché nocer non potea. LIDIO femina.

La Elisa appariva come la perfetta antitesi de' suoi genitori. Sua madre era piuttosto piccola e tozza, Elisa era slanciata e svelta come un giunco odorato. Sua madre era scarsa d'ingegno; sua figlia un genietto. Suo padre era taccagno e di idee ristrette; la Elisa era una socialista spiegata senza sapere di esserlo. Forse di lei s'avrebbe potuto dire, come della maggior parte dei figli unici, ch'era un enfant gatè. La mamma, le aveva sempre voluto troppo bene, le aveva fatte buone le innumerevoli fantasie, l'aveva sempre accontentata in ogni capriccio e baciucchiata troppo. Ma le madri che amano assai non ci sentono da questo orecchio. Quanto non si è detto contro il soverchio amore di certe madri? Ai fanciulli esse parlano incessantemente e quasi esclusivamente del bel musino, del bel vestitino, delle belle scarpette, e li baciano tutto il santo giorno con tali frenesie di tenerezza, che spesso i bimbi ne scoppiano in pianto. Cari e santi baci quei delle madri! Ma non pensano desse che, a lungo andare, anche quei baci riescono fatali, giacchè stimolando senza posa nei bimbi la delicata innervazione, sviluppano in essi una, per quanto inavvertita, troppo precoce sensualit

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