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Aggiornato: 15 novembre 2025
L'uccisero dopo quattro anni i pretoriani, e gridarono imperatore lo zio di lui Claudio, che ne li pagò con un donativo. Quindi il modo cattivo di successione diventò pessimo. Claudio era giá di cinquant'anni, uom mediocre per sé, peggiorato dall'ozio, dal sospetto in cui eran tenuti i collaterali di casa Cesare, come quelli poi di casa Ottomana.
Né servono allora i rimedi delle protezioni, o, come si suol dire, dei mecenati: non serví il vero e vivo Mecenate, non Augusto ad impedire, non Vespasiano, Tito, Traiano, Adriano, Antonino o Marc'Aurelio, a trattenere di molto la decadenza. E tutto ciò è fuor d'ogni dubbio chiarito dalla successione, dalle date degli scrittori via via minori.
Questa concezione fondamentale vi permette di interpretare e di graduare nella loro successione dialettica e storica tutte le dottrine e tutti gli sforzi democratici. La proclamazione del diritto dei singoli, delle libert
Ma in ogni maniera di pratiche o di teoriche, il pessimo de' principati è quello in cui la successione, non determinata da niuna legge, si fa volta per volta, per adozioni, per destrezze, per intrighi, per forza, per compre.
Primo: invertire l'ordine della successione... Gli Stati della nazione non lo consentirebbero, forse; ed e' sarebbe pericoloso farne senza. Lo veggo anch'io. E perciò, ò messo da parte questa misura. Secondo: decretar la Repubblica, a partire dall'indomani dalla mia morte.
E come il mio sangue onorerá voi, cosí dal vostro il mio prenderá splendore e onore. E giá veggio scolpite nelle lor fronti una lunga descendenza di figliuoli e nepoti che mi nasceranno dalla mia indarno sperata successione, per non esservi altro germe nel nostro sangue.
Questi, non vedendo di buon occhio la separazione che esisteva di fatto tra Giuliano e la Baby, pensava di lasciare tutti i suoi milioni... al loro futuro primogenito. Andrea guardava attonito il Baldi, ma non capiva bene: Se i Castelguelfo non avevano figliuoli? Appunto per ciò! esclamò il vecchio ridendo sguaiatamente. Lo zio Pancrazio vuole che si dia principio alla successione!
Io stava scrivendo un giorno una dissertazione sull'influenza del debito nell'equilibrio sociale, quando fui avvertito che una deputazione d'ambasciatori Potikoresi veniva ad annunciarmi la morte di mio padre e la mia successione al trono di Potikoros.
Valenzia intanto, a cui l'angoscia aveva in prima ottenebrata la mente, così da farle vedere in confuso la condizione delle sue vicende, coll'esser costretta a raccontare ordinandosele in mente in successione tutti i fatti avvenuti dalla fuga da Venezia in poi, per sua sventura rinacque alla chiara cognizione di tutto, e misurato il pericolo del padre e il proprio, vide come le cose fossero giunte al punto che più non era luogo a sperare, e che uscita dalle mani del Visconti sarebbe tosto ricaduta in quelle della Republica, ove avrebbe trovata l'estrema condanna. A questo pensiero, di ginocchio balzò in piedi esterrefatta: quella immobilit
L'istituzione di Filippo l'Ardito a tutore delle contee di Provenza e d'Angiò si legge nel docum. XXIV. Dopo ciò ho creduto mettere in dubbio la tradizione de' citati scrittori che portano lasciato a dirittura il regno a Carlo Martello. Carlo I non volle certamente dividere il regno dalle contee, perchè lasciò anche queste a Carlo Martello nel caso della morte di Carlo lo Zoppo. Non sembra dunque probabile ch'egli avesse stabilito due ordini diversi di successione, chiamando Carlo Martello al regno appena uscisse di minorit
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