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Aggiornato: 25 giugno 2025


Suonano le campane e mi pare di essere a Limbiate e di camminare per uno stradone e di pensare a Te. Perchè non mi scrivi? Che Tu fossi partita da Venezia e che io nulla debba sapere di Te? 14 aprile. Perchè oggi ho il mio pensiero così fissamente rivolto a Te, o mia sorella? L'anno scorso, quand'ero in Duomo, credevo e temevo sempre di vederti a braccio del Tuo sposo.

Questi tentennò la testa, aprì la bocca per parlare ma non le uscirono che parole interrotte ed incomprensibili. Era la mattina del 24 giugno 1778. Il sole appariva luminoso sull'orizzonte ed i tremolanti raggi stavano per stringere il creato in un dolce ed amoroso amplesso. Un giovine ufficiale vestito dalla divisa austriaca percorreva in una vettura da nolo lo stradone di Magenta.

Mancavano dieci minuti alle sette e la folla dei bagnanti, incalzata dall'ora, risaliva frettolosa, simile a fiume che risale il suo corso, verso il piazzale dello Stabilimento o verso lo stradone di Santa Elisabetta, chi per prender il tram a cavalli, chi per fare una breve passeggiata fino al vaporino.

Adesso il lettore ci usi la cortesia di seguirci in via di San Luca, dove lo faremo entrare in uno di que' palazzi, che sarebbero magnifici, se avessero un po' di spazio davanti, e che, stretti l'uno sull'altro dalla ragione dei tempi andati, quando otto metri di larghezza in una strada le facevano meritare il nome di stradone, implorano quotidianamente un raggio di luce per consolare la tetra malinconia che li opprime.

Il zu Vito Sala, suo figlio Brasi, Bartolomeo Lalla il socio, s'eran messi in giro: e bisbigliavano or con questo or con quello, alla cantonata d'un vicolo, sotto la tettoia della piazza, nelle vicinanze d'una taverna, nel vano della porta laterale della chiesa, nello stradone fuori del paese.

a la mejo facessimo er quadrato, E vortassimo in giù pe' lo stradone Dietro a Righetto a passo scellerato. E 'rivati ar casale s'agguattassimo Tra le rose e le piante de limone, E accucciati sotto l'aspettassimo. Allora, dopo questo, li sordati Che nun capirno ch'era 'na finzione, Credennose che fossimo scappati, Vennero pe' pij

Quivi è un ponte di legno per uso dei guardiani, gettato sulla foce del fosso stesso. Passarono il ponte, e invece di continuare a discendere verso il padule, presero l'argine sinistro del Fontino risalendolo, e così si trovarono sulla «Via Doganalargo stradone a sterro che da Scarlino conduce al Puntone.

La Vige, la quale attendeva inquietissima e s'era crucciata l'intero pomeriggio col rimorso d'essere stata proprio lei la causa che la padrona si fosse esposta a quel malcapitato temporale, era corsa ad incontrarla giù per lo stradone e appena le fu vicino cominciò, con la verbosit

Sai che ho ricevuto la visita del nuovo proprietario di Morò-Casabianca? Davvero? ella chiese con accento che voleva apparire tranquillo. , avrebbe voluto conoscerti. Si trattenne a lungo con me e promise di ritornare presto. Se sei rientrata per lo stradone di Tricesimo devi averlo incontrato, Partì di qua mezz'ora prima del tuo ritorno.... Nel carrozzino del fattore Beppo? Appunto.

Ed infatti il Polverari, che addossato ad un albero pareva assistere con molto diletto alla sfilata degli arrivanti lungo lo stradone, appena la carrozza dei Sant'Angelo si fu arrestata, mosse loro incontro salutando. Il professore, sceso per il primo, ricambiò il saluto affettuosamente, poi il conte con molto garbo porse la mano alla signora per esserle d'aiuto.

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