Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 6 giugno 2025


Spinello rimase solo accanto alla morente, sostenendola nelle sue braccia.

Era Parri della Quercia, giunto allora da Arezzo. Fu accolto, come potete immaginarvi, a braccia aperte. Alla vista dell'amico che gli ricordava i suoi giorni più lieti, Spinello pianse come un bambino. Era un pezzo che non piangeva, e quelle lagrime lo sollevarono un poco. Parri della Quercia era venuto a bella posta da Arezzo per dare al suo compagno d'arte una lieta notizia.

Comunque fosse, era da credere che Tuccio di Credi, venuto a Pistoia, non avrebbe potuto altrimenti, voluto, cansare l'amico. E Spinello Spinelli lo attese per tutta la sera; lo attese per tutta la mattina seguente; ma invano. Tuccio di Credi non si era fatto vivo con lui; forse, quella stessa mattina egli aveva lasciato Pistoia.

Bella cosa, il finire, non sentir più nulla delle usate molestie, e ricongiungersi a ciò che s'è avuto di più caro nel mondo! La mattina seguente, Parri della Quercia faceva ritorno ad Arezzo. Che dirò a vostro padre? chiese egli all'amico. A mio padre?... balbettò Spinello. Ditegli.... E trasse, così dicendo, un sospiro. Poi, facendo uno sforzo, riprese: Ditegli che lo contenterò.

Sentiamo quest'altra! esclamò mastro Jacopo, ridendo. , riprese Spinello, perchè tutti i giovani d'Arezzo la conoscevano come la bellissima tra le belle. Ahimè, pensai, quanti non si augureranno di piacerle al pari di me! E quanti non avranno ragione a sperare di essere più fortunati! Temevo, e il soverchio della paura fa quello che mi diede le forze per muovere incontro a voi.

Spinello pensò che egli fosse l'architetto, oppure uno dei massari della nuova chiesa. Il vecchio cavaliere si avvicinò bel bello ai due giovani, e rivolgendo il discorso a Tuccio di Credi, gli disse: Forse vi occorre qualche cosa, messeri? No; rispose Tuccio di Credi, ammiccandogli; eravamo entrati per osservar le pitture; ma non ne vediamo traccia.

Quel giorno, Spinello deliberò di piantar il suo ritratto, per cominciarne un altro. V'ho a dire che gli riescì meglio del primo? Sarebbe una bugia. V'ho a raccontare come non gli riescisse? Sarebbe una ripetizione. Di certo quella non era ancora la volta buona.

Spinello Spinelli rimase , pallido dalla commozione, ansante, con gli occhi imbambolati. Non poteva credere alla propria felicit

Tira via, ragazzo incontentabile, brontolava allora il maestro. Lo so anch'io che non va, se tu vuoi ad ogni costo la perfezione, che non è di questo mondo. Vedi? Ti riesce tormentato, per la smania di notare ogni nonnulla. O non bisogna render ragione di tutto? chiedeva Spinello.

Che? disse allora Spinello, credendo di aver capito da quelle rotte parole l'argomento delle ire di mastro Jacopo; avrebbero per avventura biasimato un vostro dipinto? Entrerebbero a disputar d'arte con voi? Che biasimato? Che disputare con me? c'è ben altro; gridò il vecchio pittore. Si tratta del Miracolo di san Donato, mi capisci? Del Miracolo di san Donato. Ah, meno male! esclamò Spinello.

Parola Del Giorno

cip

Altri Alla Ricerca