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Aggiornato: 7 maggio 2025
75 Non men di me tormi costei disia di servitù, pur che ne venga meco, che così spera, senza compagnia de le rivali sue, ch'io viva seco. Ella nel porto o fuste o saettia far
"Pare che Sua Altezza non estimi a proposito di mantenere le promesse, da lui e dalla regina, la quale or si trova nel sen della gloria, ricevute sotto la lor parola e sotto il loro sigillo. Opporsi al volere di lui sarebbe un lottar contro il vento. Io ho fatto tutto ciò che dovevo; lascio il resto a Dio." Spera di sole.
Le sue permutazion non hanno triegue; necessita` la fa esser veloce; si` spesso vien chi vicenda consegue. Quest'e` colei ch'e` tanto posta in croce pur da color che le dovrien dar lode, dandole biasmo a torto e mala voce; ma ella s'e` beata e cio` non ode: con l'altre prime creature lieta volve sua spera e beata si gode.
E bimbi stanchi e incanutite fronti, E mozzi corpi e sfigurati volti, E tutta, tutta un’infinita, affranta, Lurida plebe. Sento da lungi un romorìo di voci. Colpi di zappe, di martelli e d’aste: Io, fra il tumulto che la terra avviva, Libera canto; Te canto, o sparsa, o dolorosa, o grande Famiglia umana!... Va, combatti e spera, Tenta, t’adopra e non posar giammai; Breve è la vita.
PARDO. Mi avisa avermi scritto molte lettere, e di niuna mai averne ricevuta risposta, né per lei esser mandato il riscatto; che spera esserle donata la libertá, e voler venirsene sola, come meglio potrá. PEDOLITRO. Credetemi ora? PARDO. Ed accioché voi crediate esser vero quanto vi ho detto, vo' che ragionate con mia figlia. Olá, fate venir qua Cleria per cosa che molto importa.
Or cosí pensa, carissima figliuola, che adiviene a l'anima: o egli si conviene che ella serva e speri in me, o serva e speri nel mondo e in se medesima: però che tanto serve al mondo, fuore di me, di servizio sensuale, quanto serve e ama la propria sensualitá; del quale amore e servizio spera d'avere dilecto, piacere e utilitá sensitiva.
Girani annuncia in qual casa potea avere ricovrato, si accorre, si cerca, si dimanda, si torna, ma mesti dolenti portano tutti un'inutile brama, la bella non si trova. Diverso si dipinge sui volti l'affetto: chi spera, chi teme, chi palpita presago di qualche sventura. Ma ecco in fine piangente il vecchio Nebiolo, e un grido universale gli chiede di Marcellina... Marcellina non è più...
«Ti sei allontanato da quanto in vita era agli occhi tuoi più caro; hai lasciato il mondo e non ritornerai. «Finchè Iddio non ridesti le sue creature. Nessuno spera vederti e pur tu stai vicino. «Il tuo viso ogni dì si logora ed ogni notte: l'amor tuo non si svela e pur tu ami.
«Dunque s'è fatto soldato? gridò la signora levandosi a mezzo esterrefatta. «Soldato no! rispose Mattia dolendosi d'aver detto troppo: ma al campo dei Francesi è ben veduto, e tutti lo vogliono, persino i generali... Insomma... io debbo andarmene.... non tema, egli spera di vederla qui e presto...»
Toccò a Mercurio seguitar l'impero de la placida Euterpe, a la cui voce s'empion l'alme di gioia e di diletto. S'accompagnò con l'alma dea di Cipri Erato bella, che ne l'alme inesta quel caro germe ch'è chiamato Amore; e Melpomene ascese al quarto lume, e la spera di lui tempra e rivolve col canto suo, ch'è pien d'ogni dolcezza.
Parola Del Giorno
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