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Aggiornato: 28 giugno 2025
Le pareti erano interamente nascoste da alti scaffali pieni di libri; in fondo, presso la finestra senza tende, che lasciava entrare tutta la luce della strada, lo scrittoio del professore spariva quasi sotto mucchi di fascicoli e di volumi, mentre egli, sempre così ben pettinato, vestito di nero, signorilmente elegante, stava seduto sopra un'antica poltrona in cuoio giallo, a spalliera alta e dritta.
Come appare magico e misterioso il promontorio Circeo guardato dalla lontana Astura, dai monti Volsci o da quelli Laziali, ed anche da Terracina, quando cade la sera! Ora invece mi appariva grigio e verde, simile a molti altri monti; spariva quella forma insulare che aveva assunto nella lontananza e lo vedevo scendere verso la pianura pontina con una larga striscia di terra. Le belle forme sparivano e profonde selve coprivano i suoi fianchi fino alla sommit
Vedevo le sue forcelle di brillanti ardere come bianche fiamme nei capelli oscuri. Aveva nei polsi, nelle ginocchia, un non so che di pericoloso, d’inerte, una specie di musica ferma nelle sue lunghe giunture. Se chiudevo gli occhi e volevo rivederne la sembianza, non era più lei: spariva dalla sua immagine bella un po’ di sogno, finiva, quasi cancellata, una specie di maravigliosit
In quell'istante, ratta come il baleno, la fanciulla si scioglieva dalle braccia di suo padre e gridato per due volte il nome dell'amante, spiccava un salto e spariva nello stesso precipizio.»
Anticamente si parlava con maggiore energia; infatti il gesuita Stefano Menochio, nel suo libro Stuore, stampato in Venezia nel 1662; asserisce che gli ebrei puzzavano nella stessa carne, e che quel cattivo odore spariva immediatamente in seguito al battesimo. Narra, con tutta ingenuit
Quando però tornai dal camposanto dove avevo accompagnato la piccola cassa mortuaria, coperta di raso bianco che spariva sotto il cumulo di fiori sciolti profusovi sopra e attorno, fui preso da improvvisa commozione alla vista di Fausta stesa come una morta sul letto, sussultante pei singhiozzi che non arrivavano a risolversi in pianto.
Come l'oste seguitava a frigger pesce e ne lasciava cadere una minuzzaglia infarinata nella padella piena d'olio bollente e un fumo acre e denso si spandeva attorno, la testa architettata di donna Clorinda appariva e spariva in quel fumo.
Al racconto d’un fatto toccante un’ansia affannosa le agitava il seno, e allora Silvio non badava più al taglio del vestito, nè guardava la calzatura, ma intendeva gli avidi sguardi dove batteva quel cuore. Il suono d’un campanello rompeva l’incanto, la nonna o lo zio avevano bisogno di lei, Maria scattava come una susta e spariva, e Silvio restava con un palmo di naso.
Il corpo spariva nelle pieghe dell'abito severo, i lineamenti portavano impressi le stimmate di tutte le torture sofferte, esprimevano eloquentemente la veemenza della disperazione. Un largo solco livido cerchiava gli occhi, che si fissavano lugubremente sul giovane. Invece di provare della piet
Che urlo! che urlo rauco, selvaggio, lacerante!... Il mostro ansava, sbuffava, fremeva, sprizzava faville di fuoco il mostro di ferro che come un serpente si snodava e spariva.... Se dall'oppresso mio petto potesse esalare un simile urlo, rauco, selvaggio, lacerante!... Che cosa hanno rovesciato sul mio petto?
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