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Aggiornato: 8 giugno 2025


Agapito serrò la scatola serrando il pugno: appoggiò quest'ultimo sul ginocchio e si mise a fiutare fragorosamente la sua presa; quindi mandò un gran sospirone: col rovescio delle quattro dita rinettò il panciotto dai granelli di tabacco che v'erano caduti, e volgendosi con un mezzo giro sulla sua seggiola verso il pittore, ripetè: Un compenso? Niente di più giusto.

E dunque quando ha capito che la preferita era la bella Ottavia, una domenica dopo la messa cantata, pare che durante la funzione avesse scoperto un certo telegrafo fra i due, si serrò in camera, chiuse le finestre e, detto fatto, ingoiò uno scatolone intiero di fiammiferi!... Oh! graziosa!

MANGONE. Se venisse alcuna vecchia con qualche scusa, mandala subito via: ché fa piú una ruffiana in una ora, ch'un innamorato in cento anni. FILACE. Riposatevi nella mia diligenza. MANGONE. Io vo al molo, al raguseo: entra e sèrrati dietro. FILACE. Entro e mi serro dietro. DOTTORE. M'hai tolto la fatica di venire a casa tua.

Essa aprì gli occhi, con un amarissimo sforzo di sorriso, poi, lentamente, li richiuse. Milla! disse ancora Giuliano. Ella non rispose...; serrò gli occhi più forte, perchè non lasciassero adito ad una lagrima. Giuliano aspettò un momento, poi se ne andò; adagio e inquieto. Forse avrebbe preferita la scena. Condusse le signore a fare una trottata.

Quindi prese il cognato per le braccia, gli fece varcare la soglia, serrò l'uscio a chiave e risalì sul baroccio insieme con lui. Ringrazia Cristo che ho dimenticato il bastone sul carro! brontolò gettando il puledro al galoppo. E non aggiunse altro per tutto il viaggio, ma si mise a piangere silenziosamente.

Marianna si ricoprì il capo col fazzoletto, si serrò intorno la persona il mantello che aveva slacciato e lasciato cascare alquanto dalle spalle, e partì senz'altro saluto. Lorenzo rientrò nella stanza del giuoco. T'abbiamo conservato il posto; gli dissero i giuocatori additandogli vuota la seggiola che aveva lasciata poc'anzi. Bene!... grazie! rispose Lorenzo sedendosi.

Fra il dottore e la suora me ne hanno dette tante che mi sono decisa a venire io stessa. Perchè voi? Perchè il servo il portinajo conoscendo il bell'umoretto di vossignoria hanno osato prendersi l'incarico. Una fiamma salì alle guancie di Lorenzo che serrò i pugni e fece all'aria un gesto minaccioso. Sciocchi! imbecilli! poltroni! esclamò.

Mancava solo un'ora a mezzanotte, e Pardo voleva vincere. Serrò dunque le fila de' suoi, comandò a Cletto che ad ogni costo spezzasse la doppia schiera dei regii, ed a Diego affidò un'eletta squadra di bravi perchè cogliesse all'imprevista nelle sue ali il nemico e sfondandolo si cacciasse nel centro.

Senza darsi una ragione di quello che faceva, dimenticando ogni regola di saper vivere, che impone di salutare le signore prima degli uomini, ella si trovò a stendere la mano a l'ingegnere, che gliela serrò in una stretta quasi affettuosa, lui che di solito, non le sfiorava che la punta delle dita.

Egli mi si avvicinava, confuso. Almeno... mormorò Abbracciami, almeno!... L'abbracciai. Sentii, in quel punto, sciogliersi il mio cuore così gonfio. Sentii che Barra era stato, dopo tutto, il mio compagno di speranze, di privazioni, di gioie... Il suo cuore batteva sul mio così forte, così forte!... E mi prese un tremito invincibile: la gola mi si serrò...

Parola Del Giorno

s'alceste

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