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Aggiornato: 21 giugno 2025


Ma quel fracasso e la vista della donna che nell'ebbrezza di una danza imaginaria dimenticava anche la presenza di lei, crebbero la tristezza di Loredana; ella si alzò, fece cadere a bella posta il coltellino delle frutta, smosse le sedie e riuscì ad interrompere la musica del «Folletto», che gi

Altre sedie, qua e : a destra e a sinistra, per gli Attori; e un pianoforte in fondo, da un lato, quasi nascosto.

E però, quando l'ex-baritono volle mostrarci la sua camera da letto, io fui molto meravigliato che due comparse non venissero a toglierci le sedie di sotto per preparare il cambiamento di scena.

Molte porte erano aperte e le botteghe si perdevano oscure dietro i vetri luminosi. Più innanzi, mentre passava un'altra carrozza, vide sul marciapiede un tavolino da caffè con due sedie vuote, si arrestò, ma non avrebbe potuto sedersi perchè non aveva un soldo in tasca; poi la sua figura di fanciulla in quella condizione vi sarebbe stata subito notata. Bastavano gi

Molti patrizi vi si fecero uccidere, dicesi, sulle lor sedie curuli; altri racchiusersi nella ròcca od arx del Campidoglio, e vi durarono assediati sette mesi; altri si raccolsero fuori in Veio, la nuova conquista; altri intorno a Furio Camillo che n'era stato il conquistatore, e che, invidiato poi, traeva l'esilio in Ardea.

Erano otto sedie di legno chiaro con profili dorati, coperte di ricami a mezzo punto, bellissimi, tutti l'uno differente dall'altro. Marta le ammirò religiosamente, commossa. Questo è il mio ritratto di quando ero bambino. Marta vi si precipitò sopra, coprendolo di baci e di esclamazioni, portandolo sotto alla finestra per esaminarlo meglio. Come è bellino! Care queste spalluccie nude!

Li prego, vogliano sedersi; disse Gino, assai cerimoniosamente, additando due sedie. In che posso servirli? I due visitatori aspettarono che il conte Malatesti avesse preso posto sulla poltrona; poi sedettero anch'essi, stando bellamente sulla vita. Veniamo, signor conte, disse il luogotenente Schwabe, incaricati di una commissione del signor barone De Wincsel.

Va bene: lei vada intanto nella sua stanza. Giacomino non domandava di meglio e si rifugiò nella sua stanza dove tutto serbava traccia delle sue imprese: la tappezzeria stracciata per ornare il palazzo della regina nel teatrino dei burattini: le sedie adattate a biciclette e ad automobile: il lume meccanicamente contorto per costituire il fanale della detta automobile: le quali cose insieme a molte altre, se davano alla stanza un disordinatissimo aspetto, provavano le disposizioni congenite del giovanetto alla meccanica.

Quelle gambe pesanti e rudi balzavano per la cucina, intorno alla tavola, picchiando calci contro le sedie e le panche del focolare; le faccie diventarono rosse e, in mezzo al frastuono, alla polvere, ai canti, si videro anche i vecchi a sorridere, il vino bagnò le pietre del suolo, qualche scodella cadde in frantumi: l'ebbrezza invase tutti i cervelli e i poveri diavoli dimenticarono di essere poveri diavoli.

La cassa era piena, sgombra la tavola, sgombre le sedie, tutto a posto. Pure ella non chiuse subito la cassa, restò a fissare il coperchio, quasi smemorata, quasi cercasse ricordarsi qualche cosa. Girò così, due o tre volte, per la grande sala, frugando con lo sguardo negli angoli oscuri: ritornò e d'un colpo solo abbassò il coperchio, chiuse le serrature con le chiavicine. Le tremarono le mani.

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