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Aggiornato: 21 giugno 2025
Esso erasi rifugiato dietro ad un tavolo; il farmacista fermò l'assalitore per le spalle, e nell'impeto della lotta caddero per terra con gran rumore le sedie, i libri, il calamaio, e tutti gli oggetti circostanti. Fu un tafferuglio del diavolo, che durò alcuni minuti.
L'imbrunir della sera dava qualcosa di solenne al disordine di quel luogo: le sedie, i tavolini, e tutti gli altri mobili, che in tempi più felici osservava appena, parlavano allora troppo eloquentemente al suo cuore; ella sedette vicino ad una finestra che guardava sul giardino, d'onde, in compagnia del padre, aveva spesso contemplato l'effetto maraviglioso del sole all'occaso.
È, oltre a questo, fatto onore ad alcuni, li quali per loro meriti nol ricevono, ma per alcuna dignitá loro conceduta, o per la memoria de' lor passati, o forse per la loro etá: questi sono, andando, messi innanzi, posti nelle prime sedie, e in simili maniere onorati.
Il mio Inglese, in mancanza di meglio, accolse il partito di recarsi al teatro dei Giardini Pubblici, ed io ve lo accompagnai di buon grado. Entrammo nel circo ad ora conveniente per prendere un posto di nostra elezione. Saliti alla galleria «mettiamoci nella seconda fila delle sedie, dissi all'Inglese; così potremo distendere le gambe a nostro bell'agio.»
Così questa giovane miss inglese viveva singolarmente, in Italia, a Sorrento, in un albergo, dove aveva bisogno di sedie fatte apposta, di letto fatto apposta, tutto vasto, tutto solido.
Nel passare dalla gran sala di ricevimento si rammentò il posto ove era caduta a cinque o sei anni da una delle alte sedie a braccioli, su cui si era arrampicata. Il suo occhio era fisso e mi po' vitreo. Non era più una donna; era una bella statua che camminava.
Aprirono con una chiave di casa, che poi diedero a lui, e lo precedettero di sopra all'ultimo piano, dov'era la stanza che doveva essere il suo studio. Era una vasta stanza chiara, quasi vuota. Davanti alla finestra era un grande scrittoio. Alcune sedie, un tavolo, e una libreria semivuota, costituivano quasi tutto il mobiglio.
Sul palcoscenico il cupolino del suggeritore, messo da parte, a canto alla buca. Dall'altra parte, sul davanti, un tavolino e una poltrona con spalliera voltata verso il pubblico, per il Direttore-Capocomico. Altri due tavolini, uno più grande, uno più piccolo, con parecchie sedie attorno, messi lì sul davanti per averli pronti, a un bisogno, per la prova.
Ma in fin dei conti, quel giornalista era stato l'unico che gli avesse dato una parola cortese; era stato l'unico che avesse fede ne' suoi versi. Il ritratto della ballerina, quando fu portato in giro pei palchetti e per le sedie chiuse del teatro, fece dire agli Aristarchi da dozzina che i versi non erano dei soliti, e che il pensiero era nuovo abbastanza. Magro conforto al poeta!
Margherita offerse loro due sedie, perchè egli rimasto in piedi non vi pensava, dolorosamente sorpreso di essersi tradito in quel grido, e non sapendo a che cosa attribuire tale doppia visita. Margherita dovette ritirarsi. Allora De Nittis si sentì perduto: evidentemente le due signore avevano saputo tutto da Bice.
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