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Aggiornato: 12 settembre 2025


Avete voluto avvertirmi per precauzione? aggiunse sorridendo per nascondere la malinconia, nella quale la novella lo aveva gettato: andiamo a vederli. Dopo tanto tempo quella fu la prima serata deliziosa: Bice si era ritirata improvvisamente nella propria camera per scrivere al suo amico Prinetti, e coprire nuovamente Rosa di baci.

Tutt'al più dovevano limitarsi a far scrivere corrispondenze su qualche giornale di fuori, che poi arrivavano in ritardo a Borghignano e che l'Omnibus riproduceva stronche e alterate, con cappelli e code che toglievano loro ogni efficacia.

Ecco: io sono studente di liceo qui, a Roma; ma siccome mi diletto a scrivere, mando una corrispondenza al mese alla Campana: il direttore mi ha scritto di occuparmi anche di politica, e io le confesserò schiettamente che non me ne intendo: vengo qui a formarmi; intende? se lei fosse tanto buono....

A me mi è toccato di peggio. Mi hanno lasciato il mio Alberto per ultimo perchè non aveva la lista scritta. Noi, povera gente, non si ha tempo di scrivere. Loro hanno un bel dire. Vorrei vederli al nostro posto. La ragione volete che ve la dica io? Hanno la bocca larga come quella dei coccodrilli e i denti in gola. Quella è la ragione. Ma i miei denari li mangio io. Sissignori, li mangio io. C'è gi

Rossini aveva cessato di scrivere, Bellini era morto, Verdi non era per anco apparso sull'orizzonte teatrale. Non restavano, a militare nel nobile campo, che Donizetti, Mercadante ed altri pochi meno operosi e meno acclamati.

Niente altro che scrivere poesie? No, niente altro, disse Nancy. Poi, siccome le parve che l'uomo colla barba le fissasse nel viso due occhi acuti, indaganti, terribili, aggiunse spaurita: Veramente... ; ho cominciato anche un libro... in prosa. Ma non è finito. L'uomo biondo le stese a un tratto un cartoncino azzurro e le disse: Firmate! Ma perchè? disse Nancy, prossima a piangere.

Gli stranieri chiesero della carta per scrivere i loro nomi e tirare a sorte chi dovesse combattere; tra i pacifici commensali italiani se ne trovarono tre che si offrirono di servire da secondi ai loro concittadini e quanto alle armi, siccome v'era insulto manifesto, da ambe le parti, si chiese il duello ad oltranza.

E che cosa potrei scrivere io, palsambleu? Eh, per esempio, i ricordi del suo viaggio a Parigi. Mi sembra che l'argomento sia ghiotto; che ne dite voi altri?

Non sapevo leggere, scrivere, ignoravo le cose più semplici della vita, e vedendo il mondo diviso in ricchi e poveri, mi figuravo ingenuamente che il buon Dio avesse creato gli uni per non far nulla e gli altri per servirli. «Ero insomma una cosa, una macchina da lavoro: l'America ha fatto di me un uomo, ed ecco come.

Una squallida stanza di locanduccia. Un letto disadorno, basso, con accanto una culla napoletana, vuota. Un baule ai piedi del letto. Una tavola con su l’occorrente per scrivere. Poche altre misere suppellettili, tra cui un cassettone e un lavamani. Sopra il cassettone, un biberon, qualche fiala, uno specchietto, dei pettini. Sparsi qua e l

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