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Aggiornato: 26 giugno 2025


Sissignore, io ho difeso il naturalismo zoliano in parecchi miei scritti, facendo però sempre le debite riserve contro l'esagerazione del sistema: ho dedicato a Emilio Zola un mio romanzo giovanile Giacinta in segno di viva ammirazione per lo scrittore; e forse allora mi illudevo che quel romanzo derivasse dalla sua scuola.

³⁸⁰ Il prof. R. D’Alfonso, in un suo saggio sugli scritti di Giuliano di cui non venni a conoscenza se non dopo pubblicato il mio libro, saggio che, per la padronanza delle fonti e per l’acume e l’imparzialit

Avvertite, signori, che non è legislatore colui che redige le leggi, ma colui che le concepisce. I codici francesi non furono scritti da Napoleone I, ma ne ebbero il pensiero, e ne portarono l’impronta: potrei dire lo stesso di tutti i legislatori del mondo.

Nella stessa scrivania son pure i versi e i ricordi scritti da me per lei e riferiti qui solo in parte; i versi di Rüdesheim e alquanti altri di cui nessuno legger

Il mormorare de' giovani era stato acquetato da promesse continue, non attese mai: il linguaggio severo della stampa, represso da un editto del 12 febbrajo «minacciante condanna finanziaria o di prigione ai venditori di scritti capaci di nuocere alle relazioni di pace e amicizia esistenti coi Governi stranieri

Eran versi scritti da un antico compagno di scuola del prete, morto all'ospedale dopo una vita agitata di congiure, di combattimenti e di studi che gli avevano procurata qualche celebrit

Gli Italiani non sono ingrati coi.... morti. Due sole volte, nella mia prima giovinezza, mi avvenne di trovarmi a contatto di questo insuperato attore, di questo indomabile patriota, di questo fiero repubblicano, che col fascino della declamazione, co' suoi scritti spigliati e sarcastici, colla parola vibrata e potente tradusse sul palcoscenico e in ogni atto della sua vita i grandi concetti del Mazzini.

Quegli che colle parole o cogli scritti intendono provvedere alla integrit

Si sono scritti parecchi trattati sulla luce, e parecchi sull'anima; ora, quanti non se ne potrebbero scrivere di più sopra un bel paio d'occhi, che sono la luce dell'anima e soli danno anima per noi alla luce?

In seguito a quella piena, Ponte Molle, che assai aveva sofferto, fu restaurato come oggi lo vediamo. Nei primi decennî del secolo videro la luce nuovi scritti sul Tevere, dei quali son degni di memoria quelli degli archeologi romani Carlo Fea, Nibby, Rasi e Piale. Anche la piena del 1843 accadde nei primi giorni di febbraio, le due ultime si verificarono il 10 e il 28 decembre.

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